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La Diocesi ha un nuovo sacerdote, Don Samuele Bragazzi In evidenza

E' la prima ordinazione sacerdotale dopo 7 anni.

«Questo è un momento di grazia, di preghiera, di missione»: così il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha concluso, sabato mattina nella cattedrale di Cristo Re, l’omelia della Messa per l’ordinazione sacerdotale di don Samuele Bragazzi. Da sabato, infatti, e per la prima volta da sette anni a questa parte, la diocesi della Spezia - Sarzana - Brugnato ha un sacerdote novello.

Don Samuele, ventisei anni, proviene dalla parrocchia della Santissima Annunziata di Ceparana. La cerimonia di ordinazione è avvenuta in una cattedrale affollata di fedeli: molti provenivano proprio dalle parrocchie di Ceparana e di Bolano e dalle altre nelle quali il giovane Samuele, prima seminarista e poi diacono, ha prestato sino ad oggi il suo servizio. Diverse decine erano i sacerdoti presenti, venuti da tutta la diocesi a far corona al vescovo, che ha presieduto il rito. Tra gli altri, il rettore del seminario diocesano don Franco Pagano, che ha “presentato” l’ordinando, e il parroco di Ceparana monsignor Fausto Spella, seduto accanto a lui prima dell’ordinazione. Presente anche una folta delegazione del seminario arcivescovile di Genova, dove i seminaristi spezzini compiono il loro percorso di studi, come ha fatto negli anni scorsi don Samuele.

“Siamo qui riuniti come popolo di Dio - ha detto monsignor Palletti introducendo il rito - anzitutto per rendere grazie al Signore del dono che ci fa oggi. Di tutto questo non siamo spettatori ma protagonisti”. Nell’omelia, il vescovo ha poi sottolineato ampiamente i caratteri e il ruolo del sacerdote all’interno della comunità. Prendendo spunto dal brano evangelico proclamato nel corso della Messa, con Gesù che allontana i mercanti dal tempio, ha voluto richiamarne “due piccole parti”, in apparenza minori ma che invece “sono per noi fondamentali”: i due momenti nei quali il testo dice che i discepoli “si ricordarono”: delle scritture prima e poi, successivamente, di un evento, la Risurrezione. «Sono - ha messo in rilievo il vescovo - due coordinate del nostro cammino di fede. Noi viviamo nella storia, camminiamo nella storia, ma non in modo anonimo. Grazie alla Parola, noi possiamo rileggere il presente alla luce di ciò che è stato detto, e così lasciarci illuminare da essa. La nostra storia, poi, va vista sempre alla luce di un evento concreto, la Risurrezione, seguita alla Crocifissione, e quindi di una dimensione nuova». Palletti ha osservato come tutto questo sia fondamentale nella vita del presbitero, il quale non è “l’organizzatore della comunità”. Il sacerdote è mandato da Dio, attraverso la Chiesa, a svolgere, come capo della comunità, alcuni compiti di grande importanza, come l’annuncio della Parola e l’essere ministro del Signore Risorto.

«Uno solo - ha proseguito il vescovo - è il sacerdote: il Signore Gesù. Se noi, come anche da oggi Samuele, siamo sacerdoti, lo siamo perché chiamati a partecipare all’unico sacerdozio di Cristo». San Paolo utilizza tre espressioni che, anch’esse, rimandano al ruolo del sacerdote: un popolo, un corpo, un tempio. «La comunità è un popolo che deve camminare insieme in modo armonico, e per questo ha bisogno di un capo, di una guida. Così come anche il corpo ha bisogno di tutte le sue membra, ognuna per la sua funzione, ed in particolare del capo. Il tempio, infine, consente di custodire nel silenzio il dono dello Spirito». Il sacerdote, guida del popolo che gli viene affidato, è dunque un dono per noi, perché tutti, assieme a lui, possiamo essere testimoni del Signore, svolgendo, ognuno per la propria parte e secondo il proprio ruolo, i compiti che ci sono affidati.

Nelle parole conclusive della celebrazione, monsignor Palletti ha invitato tutti a pregare e ad operare per nuove vocazioni al sacerdozio: «Non fu santa Monica, madre di sant’Agostino, ad ordinarlo sacerdote e poi vescovo, ma fu lei a convertirlo, creando le premesse di quanto avvenne dopo. Nessuno quindi si senta così piccolo da non poter contribuire al bene della Chiesa e a nuove vocazioni».

Un lungo e caloroso applauso ha salutato don Samuele e il vescovo al termine del rito. In molti hanno poi festeggiato di persona il novello sacerdote.


Le prime Messe del novello sacerdote
Le prime Messe di un novello sacerdote sono sempre momenti importanti, carichi di spiritualità e di emozioni, e sarà certamente così anche per don Samuele Bragazzi. Don Samuele, seguendo la tradizione, celebra la sua prima Messa oggi alle 11 a Ceparana, nella chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata, sua parrocchia di origine. Sarà affiancato dal parroco monsignor Fausto Spella e da altri sacerdoti.

Domenica prossima celebrerà invece la Messa alle 10.30 nella parrocchia santuario di Santa Rita ai Vicci, nel comune della Spezia, dove presta attualmente il suo servizio pastorale, e domenica 24 novembre, alle 11, lo farà nella parrocchia del Sacro Cuore a Castelnuovo Basso - Molicciara, dove ha ugualmente prestato servizio negli anni scorsi.

Un’ulteriore Messa don Samuele la celebrerà venerdì 16 novembre a Genova, nella chiesa di Santa Maria del Prato, presso l’istituto delle suore dell’Immacolata, cui è rimasto legato negli anni di studio al seminario arcivescovile di Genova. Quanti volessero, e potessero, sono invitati ad unirsi a queste prime celebrazioni.

 

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