Sarebbe fin troppo semplice sottolineare come avessimo previsto quanto sta accadendo in questi giorni in Atc Esercizio. Ciò che non volevamo accadesse si è verificato puntualmente rimandando di almeno di 13 mesi l’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico locale.
Ovviamente è facile dare la colpa all’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero in questi mesi e che, sicuramente, ha avuto grande impatto su tutto ma permetteteci di fare alcune considerazioni lo stesso su questa vicenda.
Da mesi e mesi, molto prima del lockdown addirittura un anno fa, la decisione di affidare il servizio in house è stata presa e annunciata trionfalmente dai vertici aziendali; dopodichè ritardi e rinvii mai spiegati chiaramente ci hanno portato all’attuale situazione.
Il grande piano industriale alla base dell’in house doveva già essere al secondo anno di attuazione.
Quel piano industriale in nome del quale si sono disdetti accordi, esodato dipendenti, tagliato il servizio ed aumentato i subappalti (che lo ricordiamo sarebbe dovuta aumentare progressivamente negli anni fino ad un max del 30%) in un anno e mezzo si sta rivelando, come da noi previsto, un gigante dai piedi di argilla.
La motivazione data dall'azienda, riguardo ad una supposta carenza di personale, non trova riscontro nei fatti, visto che ad oggi i dipendenti continuano a vedersi assegnare forzatamente ferie d'ufficio per mancanza di turni.
Di recente un autorevole componente del Consiglio Provinciale della Spezia ha sottolineato come, nonostante i tagli, sia assicurato il pagamento di quanto previsto nel contratto con l’azienda con, immaginiamo, recupero di risorse derivanti dal calo dei passeggeri che si è verificato per un paio di mesi; quindi l’azienda ha risorse economiche a disposizione!
Le incomprensibili riorganizzazioni, le curiose ed altrettanto incomprensibili promozioni,le assunzioni "mirate" (nonostante più volte il Dott. Masinelli abbia negato di fare "marchettte" politiche ) o la pessima gestione del personale e la miope visione delle necessità del territorio, stanno creando malcontento e disagi sia tra gli addetti ai lavori sia tra la cittadinanza.
Se nelle primissime fasi dell'emergenza Covid un'esasperata riduzione del servizio poteva trovare giustificazione nella forte riduzione della domanda, ad oggi i tagli che continuano a imperversare sul servizio non hanno più giustificazione.
Gli autobus viaggiano ormai costantemente a pieno carico, soprattutto sulle direttrici principali e sulle linee urbane di maggior rilevanza, spesso costringendo l'utenza ad attendere la corsa successiva, causando grave disservizio e disincentivando di fatto l'utilizzo del trasporto pubblico .
Se si domandasse oggi all'utenza di assegnare un voto alla qualità del servizio offerto da Atc Esercizio ci si renderebbe subito conto che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.
Il modus operandi sembra ormai sempre lo stesso... si eroga un pessimo servizio, si fa calare l'utenza, poi si taglia e si subappalta.
A tutto questo noi diciamo basta.
La Uiltrasporti dice basta a questo gruppo dirigente e a tutte quelle figure aziendali di basso profilo che con le loro azioni quotidiane mancano di rispetto ai lavoratori e ai cittadini.
La Segreteria Territoriale Uiltrasporti-Uil Marco Furletti e Giuseppe Ponzanelli
Le Rsa di Atc Esercizio Stefano Passani e Gianni Venturini