«L'unica cosa a cui riesco a pensare è che i pro–life sono tra noi. Sono determinati. Sono insospettabili. E sono molto più numerosi di quanto avessimo mai immaginato».
E' questa – scritta da un blogger favorevole all'aborto – la descrizione forse più efficace di cosa abbia significato la marcia nazionale per la Vita di domenica scorsa a Roma. C'erano anche trenta spezzini nel fiume festoso dei quarantamila partecipanti, partiti dal Colosseo per raggiungere infine piazza San Pietro, dove Papa Francesco li ha salutati e dato loro la benedizione, invitando tutti a «mantenere viva l'attenzione sul tema così importante del rispetto della vita umana sin dal momento del suo concepimento». Il gruppo spezzino, con i frati Francescani dell'Immacolata delle Grazie e di Porto Venere e con una delegazione di giovani del Movimento cristiano lavoratori, ha sfilato per testimoniare adesione ai "principi non negoziabili", a cominciare dal diritto primario alla vita innocente, senza il quale non esiste alcun altro diritto: un movimento di opinione nuovo, «che non si vergogna di scendere in strada, per difendere i diritti dei più deboli, di coloro che non possono farlo da soli», ha detto la portavoce Virginia Coda Nunziante. Il sabato sera, gli spezzini, con oltre mille fedeli, hanno partecipato all'adorazione eucaristica "in riparazione per il crimine dell'aborto" presieduta dal cardinale Raymond Leo Burke nella basilica dei Santi Dodici Apostoli. Nel frattempo, prosegue anche alla Spezia la raccolta di firme "Uno di noi", contro i finanziamenti dell'Unione Europea alla sperimentazione sugli embrioni umani. Dopo l'appello dei vescovi liguri – che hanno definito "grave" la questione –, si prevedono ulteriori iniziative di parrocchie, associazioni e movimenti, con l'obiettivo di raggiungere le firme necessarie.