Aveva 92 anni, e solo poche settimane fa era stato eletto per acclamazione presidente dell'associazione partigiani cristiani della Spezia, un incarico che aveva molto gradito e per svolgere il quale aveva già cominciato ad impegnarsi, nonostante l'età già avanzata.
Franco Bracali, nato alla Spezia nel 1926 nel quartiere della Scorza, fece parte sino al 1942 del gruppo dei "ragazzi di don Mori", dal nome dell'allora parroco di piazza Brin, nucleo iniziale dell'antifascismo e della Resistenza cattolica alla Spezia.
Arruolatosi nella Guardia di finanza, nel 1943 salì "ai monti", non accettando di essere forzatamente arruolato nelle forzearmate della Repubblica di Salò. Rientrato a Brugnato, dove risiedeva la sua famiglia (il fratello don Osvaldo fu a lungo parroco della città), si unì alla colonna "Giustizia e libertà" del comandante Daniele Bucchioni, entrando a far parte della squadra di polizia partigiana, che aveva sede al Castellaro di Zignago. Si trovò così a contrastare i due grandi rastrellamenti nazifascisti dell'agosto 1944 e del gennaio 1945.
Nel dopoguerra ha svolto per molti anni la professione di geometra e di perito giudiziale per le vertenze immobiliari. E' stato consigliere e assessore del Comune di Brugnato, oltre che segretario della locale sezione della Democrazia cristiana. Aderente da molti anni all'associazione partigiani cristiani, il mese scorso ne era stato eletto presidente.
Proprio oggi, a Brugnato, si svolta una cerimonia a ricordo del fratello don Osvaldo, che aveva donato dei fondi per realizzare una cappella cimiteriale per i canonici, quali lui era stato a lungo, e i sacerdoti della città. Bracali lascia la figlia Sabrina e tre nipoti. I funerali saranno fissati nei prossimi giorni. Alla famiglia le nostre condoglianze.