Da molto tempo l’associazione Mangia Trekking, avanza richiami circa l’utilizzo, da parte di coloro che transitano sui sentieri, senza idonee calzature.
Purtroppo anche recentemente in Appennino l’associazione ha dovuto assistere ad un incidente causato da questa mancata attenzione, nonostante gli organi di comunicazione, sensibili ed attenti alla problematica, valorizzino gli avvertimenti.
Seppur la diffusione degli “avvisi” sia grande ( ad esempio, in questi giorni, tali richiami, pubblicati da un giornale on line, in poche ore hanno registrato oltre 15.000 visualizzazioni con importanti commenti ), lungo i sentieri si continuano ad osservare dimostrazioni di incredibile superficialità.
Durante la recente iniziativa di “Trekking & Swimming”, sull’isola Palmaria, mentre l’associazione dell’alpinismo lento, con impegno, ha colto l’occasione di una camminata di periplo, per accrescere e garantire le condizioni di sicurezza delle vie sentieristiche isolane, ha tristemente constatato che vi sono persone che continuano a transitare con sandali ed “ infradito ”.
Purtroppo, tra loro, non soltanto turisti balneari, che inconsapevoli ed imprudenti si sono addentrati lungo i percorsi, ma anche persone che affermano di essere esperti di montagna, e sostengono di portare nel loro zaino, corde, rinvii e buone calzature.
Così l’associazione Mangia Trekking, che non vuol insegnare nulla ad alcuno, che ha rispetto del fatto che ognuno possa indossare ciò che preferisce, desidera ricordare a tutti, ma soprattutto ai cosiddetti esperti, che la formazione e la conoscenza, si dimostrano con i buoni esempi, i quali ben tracciano i limiti tra superficialità e serietà. In occasione di ogni infortunio si mobilitano uomini e mezzi, con dispendio di energie e costi che ricadono sulla comunità, ovvero su ognuno di noi.