Dopo un post scritto ieri sera su Facebook le critiche lo hanno travolto. È partita una raccolta firme, è stato annunciato un presidio di protesta sotto il palazzo del Comune ed è stata chiesta a gran voce una presa di posizione del sindaco Pierluigi Peracchini. Che alla fine è arrivata in tarda serata: "Si tratta di un’opinione personale e che è lontana dalla mia sensibilità politica".
A 24 ore di distanza Fabio Cenerini, capogruppo in consiglio comunale della lista “Toti-Forza Italia”, parla con Gazzetta della Spezia del post incriminato (oscurato da Facebook e poi ripubblicato dalla piattaforma). E non le manda a dire.
Parlando della morte, un anno fa, della diciottenne romana Pamela Mastropietro, Cenerini ieri sera si era ricollegato al caso della professoressa Catia Castellani, che in un intervento fuori programma, durante il consiglio comunale straordinario per il Giorno della Memoria, aveva condannato le parole d'odio di una "politica becera".
“Forse se una minoranza di invasati come lei che ci ha imposto un’immigrazione indiscriminata, fosse stata messa all’angolo prima, Pamela sarebbe ancora fra noi”, ha scritto ieri sera Cenerini. Apriti cielo.
“Io non ho parlato della professoressa dal punto di vista professionale, ma da quello politico – spiega Cenerini – Castellani, in modo del tutto legittimo, due anni fa si è candidata al Comune con l’estrema sinistra e l’anno scorso al Senato nel collegio uninominale con Potere al popolo. Fa politica attiva, ed anche ad alto livello. Per cui non stiamo parlando di una persona che svolge soltanto la sua attività di professoressa: questo è il punto”.
Lei aveva invocato il suo licenziamento...
"No, non ho mai usato la parola licenziamento. Ho detto che va allontanata dall’insegnamento, è molto diverso. Ritengo che chi fa politica, e la vuole fare addirittura durante un consiglio comunale straordinario per il Giorno della Memoria, dando di fatto un giudizio politico sul governo, non può insegnare ai ragazzi. Ma questo lo direi anche di una persona di destra. I ragazzi devono formarsi la loro opinione liberamente".
Ha detto che il suo post su Facebook di ieri sera è stato frainteso. In quali punti?
"Tutti ne hanno fatto un caso personale con la professoressa, invece non è assolutamente così. Io ho detto semplicemente una cosa che pensa la stragrande maggioranza degli italiani: se non ci fossero stati sei anni di immigrazione incontrollata e totale lassismo con i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, forse non sarebbe accaduto l’episodio di Pamela Mastropietro. Che sui barconi arrivino terroristi e delinquenti di ogni specie non lo dice Cenerini ma i servizi italiani: è un dato di fatto".
Quindi secondo lei persone che hanno le stesse idee della prof Castellani sono indirettamente responsabili della morte di Pamela?
"Chi lo sostiene mi vuole far passare per scemo. Ben lungi da me immaginare che qualsiasi persona di sinistra voglia che una ragazza venga uccisa in quel modo atroce".
Ma ha scritto che la morte della ragazza forse si sarebbe potuta evitare se “una minoranza di invasati come la Castellani fosse stata messa all’angolo prima”...
"Messa all’angolo politicamente parlando. Non ritengo certo che questa professoressa o qualsiasi altro esponente della sinistra abbia mai pensato che qualcuno debba essere ucciso in quel modo. È una responsabilità politica: facendo entrare chiunque, ti ritrovi le città invase da spacciatori a ogni angolo".
Quindi la responsabilità politica la imputa all’area a cui fa riferimento Castellani?
"Certamente. Quest’area coinvolge anche il Pd. La professoressa fa politica attiva, non svolge solamente il suo lavoro di insegnante".
Sembra quasi che nel suo post sulla diciottenne romana abbia voluto tirare in ballo la professoressa apposta per sollevare le polemiche...
"No, non l’ho fatto per questo. Pensando alla disumanità di questa storia mi è venuta in mente la parola umanità pronunciata da Castellani durante il consiglio straordinario per il Giorno della Memoria. Che significa, per come l’ho capita io, aprire i porti e i confini perché possa entrare chiunque".
Per cui non intende dimettersi né scusarsi con la professoressa?
"Mi dovrei dimettere perché me l’ha chiesto Jacopo Ricciardi (ride)? Forse non gli hanno detto che non mi votano quelli di Rifondazione. Io sono stato eletto prendendo 264 preferenze, non sono un assessore. Tante persone che mi hanno votato la pensano esattamente come me. Che Ricciardi prenda qualche decina di voti prima di parlare".
E le scuse?
"Non è un attacco personale ma politico, alla sua parte politica, non devo scusarmi di nulla. Il senso del mio post era sottolineare i frutti di un’immigrazione incontrollata. Io dico, a volte con toni un po’ accesi, quello che pensano il 70 per cento degli italiani. Ma purtroppo la sinistra ha un pensiero dominante sui media: sono divisi su tutto ma non accettano che qualcuno di centrodestra alzi la testa e fanno subito scattare la macchina del fango".
A proposito di toni, i suoi non sono spesso troppo alti?
"Recentemente in consiglio comunale Massimo Lombardi ha detto di essere orgogliosamente comunista. Se qualcuno dicesse di essere orgogliosamente fascista cosa succederebbe? Il comunismo è un’ideologia che ha fatto milioni di morti. Il consigliere Liguori invece ha detto, rivolgendosi ai migranti, “ragazzi il futuro è vostro, i loro anni sono contati, si estingueranno da soli nel giro di poche generazioni per naturale decremento demografico”. Come si fa a dire che sono io ad utilizzare toni forti? Visto che sono l’unico a rispondere mi attaccano tutti".
In molti hanno consigliato alla professoressa di querelarla...
"Di querele ne ho fatte tante anche io. Se lei ritiene che l’abbia offesa o abbia leso la sua dignità, faccia quello che deve fare. Io penso che quelle parole siano soltanto un giudizio su una parte politica e su una persona attiva politicamente all’interno di quell’area".
Ha parlato con il sindaco Peracchini?
"Io non ho sentito nessuno".
La deputata del Pd Raffaella Paita l’ha definita un “personaggio pericoloso e volgare”. Cosa risponde?
"Paita a fine maggio 2017 disse di stare attenti a votare "una destra che vuol bruciare i gay nei forni”. Una destra che comprendeva tutti, anche il sindaco Peracchini, notoriamente favorevole a bruciare i gay nei forni. In quel caso fui uno dei pochi a rilevare la gravità delle dichiarazioni di Paita, ma il centrodestra rimase in silenzio. Se la Paita mi definisce pericoloso e volgare dopo aver fatto quelle dichiarazioni, si commenta da sola. Perché Federica Pecunia (capogruppo del Pd, ndr), che chiede sempre l’opinione del sindaco, non disse una parola su quella gravissima dichiarazione di Paita? Un partito serio una persona così l’avrebbe messa alla berlina. Visto che chiedono rispetto, inizino loro a rispettare le persone".