Tempi bui per La Spezia. Prima un’indagine della magistratura interviene energicamente nei confronti di ASL5, per la quale, come gruppo consiliare, abbiamo chiesto l’azzeramento dei vertici; adesso questa imbarazzante vicenda che chiama in causa l’assessore Asti, longa manus di Toti nella provincia spezzina. Una situazione inquietante che ha prodotto la restituzione delle deleghe, ma soltanto “a metà”: infatti torna nelle mani del sindaco solo quella, “incriminata”, alla cultura, per un verosimile conflitto di interessi.
Sorge un primo dubbio: se una persona non è idonea a ricoprire il ruolo di assessore, perché ha determinato un cortocircuito amministrativo su una materia di sua competenza, può restare comunque assessore per le restanti deleghe? Ci domandiamo se questo non sia, evidentemente, un balletto alle spalle dei cittadini, nel quadro di un confuso Peracchini che non sa esattamente quali pesci pigliare. A meno di 2 anni dalle elezioni, la giunta di Spezia comincia a vacillare e a entrare in difficoltà; identica situazione già vista a Savona. Nel frattempo le questioni nodali restano sullo sfondo.
Ad esempio: mentre i vertici ASL sono pesantemente inquisiti, né sindaco né azienda sanitaria sono in grado di fornire risposte sulle questioni di merito, che riguardano l’avanzamento lavori del nuovo Felettino. Se questo è il nuovo vento al governo, allora abbiamo bisogno di giacche pesanti e sciarpe molto calde.
Gianni Pastorino
capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria