Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, presentato da Andrea Costa (Liguria Popolare), che invita la giunta nella prossima programmazione annuale del “Piano di dimensionamento della rete scolastica ligure” a evitare processi di smembramento di complesse e stabili istituzioni scolastiche. Il documento, inoltre, chiede iniziative politiche che, per garantire piena autonomia alle istituzioni scolastiche, permettano all’amministrazione regionale di definire la propria rete autonomamente in modo da dimensionare le istituzioni scolastiche sulla base di parametri calcolati sulla media regionale degli iscritti e di criteri che riconoscano le specificità regionali e le caratteristiche dei territori.
Costa, che è anche presidente della III Commissione (Attività produttive, Cultura,Formazione e Lavoro), spiega gli obbiettivi della sua iniziativa: «Nel nostro territorio non esistono solo grandi centri urbani lungo la costa, ma anche piccole comunità diffuse nell’entroterra, che hanno una loro specificità e esigenze ben precise. Applicare, dunque, in modo asettico i rigidi parametri, definiti a livello nazionale dalla legge di stabilità 183 del 2011, spesso non risponde alle necessità di molte realtà territoriali dove ogni forma di presidio, in questo caso quello scolastico, rappresenta una risorsa preziosa e insostituibile».
Il consigliere, attraverso l’ordine del giorno, invita quindi l’Amministrazione ad assumere misure adeguate: «Credo che la politica, anche sulla scorta di una successiva sentenza della Corte Costituzionale che riconosce il bisogno di rispettare le specificità regionali, debba fare uno sforzo e intraprendere ogni iniziativa possibile di riflessione e di confronto affinché si possano applicare nuovi parametri, definiti a livello regionale, in grado di garantire e agevolare la continuità formativa sul nostro territorio».
«Con questo documento – conclude – ho dato voce alle istanze che arrivano dal territorio spezzino, ma sono sicuro che le stesse esigenze riguardano anche l’entroterra delle altre province e della Città metropolitana, esigenze che meritano una risposta adeguata».