Migranti: i sindaci della Val di Magra scrivono al Prefetto ^{In evidenza}

Sulla questione migranti, questa mattina, i sindaci della Val di Magra hanno scritto al Prefetto della Spezia, dottor Antonio Garufi. Nella lettera firmata da Fiorenzo Abruzzo (Vezzano Ligure), Alessio Cavarra (Sarzana), Daniele Montebello (Castelnuovo Magra), Emiliana Orlandi (Arcola), Alessandro Silvestri (Luni) e Paola Sisti (Santo Stefano Magra) i sindaci sottolineano quanto, soprattutto nelle ultime settimane, l'operato delle rispettive Amministrazioni sia stato messo a dura prova e chiedono “di aumentare la presenza della forze dell'ordine sui territori, magari strutturando i controlli con un piano di coordinamento che preveda interventi quotidiani nelle zone sensibili ben note alle forze dell'ordine stesse”.

Scrivono i sindaci: “Fermo restando che, per quanto ci riguarda, sempre e da subito, i nostri Comuni si sono messi a disposizione per fare la loro parte nell'accoglienza e nella gestione dei flussi migratori, oggi però non possiamo non condividere con Lei la nostra forte preoccupazione nei confronti della presenza, sempre più massiccia sui nostri territori, di extracomunitari abusivi. Se infatti nel caso dei protocolli di accoglienza, anche grazie al lavoro di enti e di associazioni preposte, i migranti vengono identificati e la loro presenza sul territorio viene gestita, è altrettanto vero che esiste tutta una parte del flusso migratorio che ben presto viene persa di vista e finisce per sfuggire a controlli e verifiche. Ci riferiamo alle persone che stazionano nei parcheggi, nelle aree verdi, nei pressi dell'ingresso di supermercati, vicino alla stazione o all'ospedale ecc...La loro presenza inevitabilmente crea disagio e rende poco fruibili tali spazi pubblici ai nostri cittadini che manifestano sempre maggior disagio e insofferenza”.

I sindaci della vallata, che si dicono pronti a partecipare a un tavolo sulla sicurezza non appena verrà convocato, hanno chiesto al Prefetto anche “di potenziare il servizio di controllo e di sicurezza nel suo complesso perché quello che a oggi viene garantito non è più adeguato a rispondere alle nuove urgenze delle comunità, dato che ben poco possono garantire le ordinanze sulla sicurezza adottate se la loro applicazione non avviene con costanza e assiduità”.