"Circa trenta giorni fa, Stefano Quaranta, commissario provinciale di SEL, si è espresso sulla questione ACAM dicendo che era necessario ritrovare una unità di azione tra lavoratori, azienda, sindacati e istituzioni. In queste settimane si è riusciti a operare una sintesi fra i diversi punti di vista e raggiungere, seppur con difficoltà, questa unità. E' una cosa positiva.
In particolare voglio ribadire che per noi è fondamentale la difesa dei livelli occupazionali, della territorialità e dell'indotto: obiettivo su cui tutti si stanno muovendo. Insieme a questo dobbiamo capire cosa farà ACAM nei prossimi mesi e come si può rilanciare l'azienda. Per questo chiediamo di vedere le carte, i piani industriali e di riassetto.
Inoltre abbiamo a suo tempo indicato un percorso che vedeva il coinvolgimento della Regione, soprattutto nella definizione dei piani d'ambito regionali. In Regione la legge al riguardo è ancora ferma in commissione: su questo punto si deve ancora lavorare, con rapidità e serietà. In questo senso rilanciamo il nostro ragionamento: occorre riprenderne la discussione e procedere ad una riduzione del numero degli ambiti.
La dimensione provinciale è troppo limitata, non consente l'attivazione delle necessarie economie di scala e l'ottimale sfruttamento degli impianti; è di tutta evidenza che alla riduzione del numero degli ambiti deve accompagnarsi l'aggregazione fra le aziende dei territori accorpati. Va ricordato, a tal proposito, che Spezia è l'unica provincia ligure che possiede impianti di compostaggio e produzione di Cdr.
Il consiglio comunale di martedì è stato un'importante occasione di confronto e discussione.
Il nostro gruppo consiliare ha votato il documento della maggioranza evidenziando quanto detto e l'importanza della ritrovata unità.
Il nostro capogruppo, Roberto Luciano Masia, nel suo intervento, ha sottolineato con forza la questione della difesa del posto di lavoro, sia dei dipendenti Acam, sia dei lavoratori dell'indotto; ha inoltre ribadito la posizione del partito, auspicando infine, nell'ottica della salvezza dell'Azienda, il buon esito della procedura in corso.
Se il 10 dicembre l'esito della procedura sarà positivo, conclude Cavatorti, avremo a disposizione un anno per provare a costruire una soluzione economicamente equivalente e alternativa alla cessione di Acam Gas e Acam Clienti; in assenza di tale soluzione le cessioni saranno purtroppo inevitabili.
Su questa ipotesi ci aspettiamo di trovare la massima disponibilità e condivisione nelle altre forze della coalizione."
