"Dopo la decisione di vendere la scuola del XXI Luglio, l'ennesimo schiaffo alla città di Sarzana da parte dell' Amministrazione Cavarra che, per salvarsi dal disastro del bilancio comunale, decide di mettere in vendita la casa di riposo Sabbadini. Un insulto a chi l'ha fortemente voluta come riparo e casa per i suoi "vecchietti" più soli e deboli socialmente ed agli anziani stessi della città".
"Un insulto condito persino da bugie, continua, perché non è vero, come asserisce il Sindaco, che le rette sono decise dalla Regione e non potranno aumentare. La Regione "convenziona" le strutture secondo parametri di qualità e accreditamento disposti dalle leggi nazionali e regionali, ma definisce solo la spesa sanitaria, che è a carico suo per conto del Sistema Sanitario Nazionale. Il resto, la quota alberghiera, deve essere integrato dall'utente o dal Comune nel caso in cui questo non riesca con proprie risorse."
Chiappini continua ancora citando normative regionali "La delibera regionale n° 1749/2011 è chiaramente esaustiva in questo senso e la differenza di rette fra le varie strutture convenzionate prova, chiaramente, che è il gestore della struttura che decide le rette e "si mette sul mercato" con queste.
E, badate bene: a Sarzana non esiste altra casa di riposo ed è ovvio che, se le rette dovessero aumentare, l'aumento sarebbe a carico dell'anziano o del comune stesso di fronte ad un privato che porta a casa l'ennesima speculazione".
Gli fa eco Francesco Battistini, Consigliere regionale 5 stelle eletto nella circoscrizione spezzina:
"Eh già, il Comune di Sarzana ha bisogno di far cassa e allora cosa decide di fare? Decide che della sua struttura per anziani se ne può disfare... si vende al privato!
I Sindacati chiedono al Comune garanzie, ma questo, quali garanzie può dare a dipendenti e ospiti?
Una volta acquisito il bene, il privato ha tutto il diritto, e sia ben chiaro che non condividiamo affatto, di intraprendere la sua mission principale: guadagnare e fare utile! E non ci potrà essere alcuna garanzia in questo da parte del pubblico!!!
Il rischio più grande, dunque, è che dopo l'investimento oneroso, ci possa essere un piano di ammortamento delle spese con una evidente e conseguente ricaduta sulle rette per gli ospiti o sui dipendenti o compensandolo su tutti e due. A Sarzana si fa cassa sulla pelle dei più deboli?"
"E non da meno sarebbe la constatazione che, invece, potrebbe essere l'ennesimo escamotage per superare le responsabilità del disastrato bilancio comunale, riprende nuovamente Chiappini , perché, anche in caso di mancata vendita, le alchimie contabili permettono di mettere a bilancio 2016, in attivo, la cifra di 3,7 milioni ancora da introitare, occultando la realtà di un pesantissimo passivo che vedrebbe il bilancio comunale in rosso per tre anni consecutivi con le conseguenti responsabilità politiche ed erariali"