Nosocomio che a partire dallo scorso dicembre ho iniziato a visitare settimanalmente potendone verificare di persona le eccellenze.
Proprio quest'ultime sono emerse nel corso degli incontri nei singoli reparti da me voluti affinché, grazie ad una informazione corretta, la cittadinanza fosse messa nelle condizioni di conoscere la realtà della nostra offerta sanitaria, svincolandola da percezioni sbagliate che, via via, negli ultimi anni si sono andate radicando.
E mi fa quindi molto piacere sottolineare che il nostro tour nella sanità ha fatto emergere che il nostro ospedale non solo non è mai stato e non è in fase di dismissione ma che lavora a pieno regime, con professionalità e reparti all'avanguardia capaci di garantire performance fra le migliori sul territorio ligure e non solo.
E questo, va dato atto, è anche frutto di un piano sanitario regionale che ha inteso trasformare radicalmente, e a mio parere in modo lungimirante, l'offerta sanitaria al cittadino.
Dunque tutto, più o meno e seppur con qualche ritardo di troppo, sembrava andare nella giusta direzione fino a quando, ed è questa notizia di queste ore, il cosiddetto crono programma dei trasferimenti ha iniziato ad avvitarsi su se stesso innescando timori e polemiche.
Ecco quindi che ti chiedo di intervenire al più preso e di chiarire come stanno le cose.
Soprattutto vorrei che fossero certi i tempi di trasferimento della Don Gnocchi alla Spezia che tu sai benissimo essere condicio sine qua non per portare a compimento il piano di riorganizzazione sanitaria e consentire al nostro ospedale di liberare quegli spazi indispensabili a garantire l'offerta sanitaria che abbiamo promesso al cittadino.
In quest'ottica consentimi di rimarcare la mia perplessità anche circa i posti letto (peraltro in linea con gli standard del Ministero della Salute) dell'Hospice previsto, come sai, da sempre a Sarzana e che, da ultimo, qualcuno vorrebbe "duplicare" alla Spezia in evidente contrasto con la filosofia che sottende al piano sanitario regionale che ha fatto dello stop ai doppioni il suo punto nevralgico.
Ma non solo. Nel ribadirti la professionalità di medici, infermieri e di tutto il personale del San Bartolomeo ritengo sia urgente che la Regione proceda quanto prima a concedere le deroghe per l'assunzione di nuovo personale, soprattutto infermieristico, per le sale degenza e per la piena attività delle sale operatorie anche nel pomeriggio come richiesto dall'Asl.
Concludo ribadendo l'importanza del percorso fatto fino ad oggi dalla Regione e dalla Direzione Aziendale e di Presidio, percorso che con molta difficoltà noi amministratori locali cerchiamo di far conoscere e comprendere cittadino/utente.
Per questo ti invito a non lasciare che la ridda di voci e polemiche prendano il sopravvento sulla sostanza delle cose e, nel salutarti con cordialità, attendo tua risposta.