"L'annuncio dato da Angelo Molinari (Spezia Calcio) a Teleliguria Sud che il centro sportivo nella Tenuta di Marinella è cosa fatta, ci spinge ad alcune considerazioni. Innanzitutto di ordine democratico. Al petroliere nigeriano e al rappresentante di Monte dei Paschi non fregherà nulla, ma a noi sì". Duro l'attacco del Comitato Sarzana Che Botta!.
Spezianello dovrebbe nascere in tempi brevissimi: 120 giorni per le concessioni. "L'annuncio non lo dà il sindaco di Sarzana - lamenta il Comitato - ma Molinari. Anzi, il sindaco appare come figura assolutamente marginale. Lo stesso Molinari infatti si è premurato d'informare i sarzanesi che mediatore dell'operazione è stato Massimo Caleo, "che in tutto questo ha avuto un ruolo importantissimo" (parole di Molinari). In una democrazia sana politica e affari non dovrebbero procedere separati? La seconda considerazione è sulla gestione democratica del territorio. Il trio ha anche dettato i tempi dell'operazione (120 giorni) forti della legge sugli stadi approvata a gennaio. E' una legge che espropria i comuni della gestione del territorio, che non pone alcun vincolo di tutela del paesaggio (cancella l'articolo 9 della Costituzione), che dà carta bianca al potere finanziario, che opera in ambito sportivo, di decidere come, dove e quando realizzare megastrutture (non ci sono solo campi verdi, ma ricche volumetrie per tribune, centri benessere, mense, palestre, centri commerciali ecc., di cui nessuno parla). La normativa sugli stadi prevede di dare priorità alla ristrutturazione d'impianti esistenti. Ebbene a Marinella c'è un solo campo e spogliatoi in laterizio dismessi. Sommano a meno di quarantamila metri quadrati. Il resto è Parco Campagna con vincolo paesaggistico. Ricordiamo al sindaco Cavarra (e al senatore Caleo) che a Tavolara il Piano Regolatore di Sarzana prevede un'area sportiva di 12 ettari. Ci sono ben tre campi di calcio, dismessi, spogliatoi in laterizio e la famosa "gabbia" di Corrado Orrico. Era il centro di allenamento della Carrarese in C1 (professionisti). Chi decide l'uso del territorio? La città, i suoi abitanti che pagano le tasse in Italia e non in Nigeria, o Volpi, Barreca, Molinari, Reverberi? Attendiamo la risposta dal sindaco Cavarra e dai gruppi politici presenti in consiglio comunale".