"Nella maturazione della mia concezione della politica e nella riflessione di Mediterraneo l'apporto di don Gallo è stato fondamentale -ha affermato il Presidente dell'Associazione Giorgio Pagano- perché ci ha insegnato che la politica e la cultura sono resistenza e speranza, e che devono sempre connettersi con la vita, innanzitutto con quella degli ultimi". Don Gallo, ha aggiunto Pagano, "è stato un uomo di dottrina, ma di una dottrina che non doveva mai diventare più importante dei più fragili, dei più deboli, della dignità della persona umana", e "un uomo della sinistra, ma di una sinistra che voleva ridare speranza a un popolo disperato e offeso e curarsi degli ultimi". Oggi sarebbe "felice per la svolta di Papa Francesco" e "angosciato per la deriva di una sinistra che ha smesso di fare la sinistra". Ascoltare oggi don Gallo, ha concluso Pagano, significa "prendersi cura delle persone di cui la sinistra ha il dovere di prendersi cura".
Andrea Ranieri si è soffermato sulla capacità della Comunità di San Benedetto al Porto di "accogliere le persone responsabilizzandole", tant'è che "gli assistiti di ieri sono diventati gli assistenti di oggi". Coerentemente con questa visione, la politica per don Gallo significava "rendere le persone autonome, dare loro la possibilità di autogovernarsi", era "trasformazione sociale e personale". La sinistra, per vincere, "ha bisogno che cresca la società", ha concluso Ranieri: per questo "il lavoro più importante è oggi quello sociale e culturale, dal basso".
Luigi Faccini ha presentato il suo video ritratto di don Gallo "Andrea, dicci chi sei" e, riferendosi alla realtà locale, ha affermato: "c'è un distacco tragico tra politica e cittadini, ci sono fratture sociali profonde, la lezione di don Gallo serve per ricomporre le nostre comunità strappate e divise, nel nome della solidarietà, della cultura e dell'ambiente".
E' stata raccolta, tra i partecipanti, una cifra ragguardevole da donare alla Comunità di San Benedetto al Porto.