Prendiamo atto di questa decisione e attendiamo quella data con la massima serenità. Nel frattempo, utilizzerò questo tempo per effettuare una stima dei danni provocati dalle precedenti sospensioni dell'attività venatoria. Si tratta di una quantificazione non semplice, perché i soggetti che hanno subito danni sono molteplici. In primis i cacciatori, ovviamente, che non hanno potuto andare a caccia nei periodi migliori dell'anno, quindi gli agricoltori, poi ancora gli esercizi commerciali dell'entroterra, in particolare bar e ristoranti - che, in una fase di crisi economica, nell'unico periodo dell'anno in cui potrebbero lavorare, non hanno avuto clienti - nonché gli enti stessi, le Province e la Regione, che durante lo stop hanno dovuto impiegare energie per porre rimedio alla situazione, senza infine tralasciare il danno, non trascurabile, all'ambiente. Perché la caccia, contrariamente a quanto pensano alcuni, è studiata proprio per intervenire sull'ambiente, in determinati periodo dell'anno, con leggi che la regolamentano: il mancato intervento sull'ambiente e il controllo degli ungulati ha determinato queste situazioni. Non sono disposto a sorvolare e farla passare liscia su questi danni, e con me credo anche tutte le categorie che hanno subito l'interruzione della caccia". Così Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria.