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Licei Sportivi, il grillino ligure Valente: "Fare chiarezza su attivazione sperimentale"

ROMA, 19 set - "Chiediamo al ministro Carrozza di spiegare la ragione per la quale è stato adottato un criterio di disparità in base al quale il Ministero dell'Istruzione avvia la sperimentazione, per implementare le discipline motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria, solo presso le scuole paritarie già a partire dall'anno scolastico appena avviato".

Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, Ricerca e Istruzione. "Il MoVimento 5 Stelle alla Camera ha depositato oggi un'interrogazione a risposta scritta, a prima firma Simone Valente, rivolta al Ministro Carrozza in merito all'attivazione dei licei ad indirizzo sportivo.
Con il D.P.R 5 marzo 2013, n.52 - spiegano i deputati del M5S - veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento relativo alla riorganizzazione dei percorsi delle sezioni a indirizzo sportivo dei licei. Scopo principale del provvedimento era quello di implementare le discipline motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria, portando a sistema esperienze didattiche già avviate in molte scuole e introducendo, peraltro, due nuove materie: diritto ed economia dello sport e discipline sportive.
Con note ministeriali successive all'emanazione del decreto - precisano - , veniva stabilita l'attivazione di tale indirizzo a partire dall'anno scolastico 2014-2015".
"Al momento tuttavia - dichiara Valente - non è chiara la ragione che ha condotto il Ministero dell'Istruzione a garantire una sperimentazione in via preventiva alle scuole paritarie già a partire dall'anno scolastico appena avviato, generando una evidente disparità di trattamento tra le due tipologie di scuola.
Con tale quesito rivolto al Governo - conclude Valente - il MoVimento 5 Stelle si propone in prima battuta di far luce sui criteri applicati nel concedere tale deroga alle scuole private a svantaggio di quelle pubbliche e di conoscere il numero di istituti paritari che hanno avviato la sperimentazione, verificando eventualmente se esistono specifici fondi riservati agli istituti privati che hanno deciso di aderire all'offerta formativa così contravvenendo al disposto costituzionale di cui all'art.33 che non prevede oneri per lo Stato".

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