“La vita degli studenti e dei docenti non può essere lasciata nelle mani delle Province e di accordi e accordicchi di natura politica: in Liguria è mancata una strategia comune sulla scuola, tutti si sono mossi in ordine sparso. Auspico che da qui al Consiglio regionale di martedì si riesca a trovare una quadra per evitare di penalizzare fortemente solo alcuni territori, come la provincia spezzina”.
A dichiararlo è il consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi, commentando la seduta fiume di Commissione regionale che si è svolta ieri pomeriggio sul tema degli accorpamenti scolastici previsti dal decreto interministeriale per il prossimo anno scolastico.
“Sulla base dei numeri forniti dal Governo, in Liguria è prevista la soppressione di ben 16 unità di direzione didattica e amministrativa – spiega Roberto Centi -. Soppressioni che non sono state coordinate tra le diverse Province arrivando così a soluzioni in ordine sparso. A Imperia sono state deliberate 3 su 4 , a Savona 1 su 3, nella Città Metropolitana di Genova addirittura 0 su 6, mentre la Provincia della Spezia ha deciso, in malo modo, tutti e tre gli accorpamenti previsti”.
“In questo modo – aggiunge Centi – la responsabilità sarà demandata al Consiglio regionale che martedì dovrà esprimersi sugli accorpamenti previsti per mandare poi il piano della Liguria al Governo. In questo quadro, però, auspico che la Giunta non si comporti in modo pilatesco scaricando tutte le responsabilità sul Consiglio ma preveda una sua delibera, da qui a martedì, per porre un rimedio a questa situazione”.
Roberto Centi sottolinea anche come la seduta di Commissione regionale di ieri si sia caratterizzata per l'assenza dei veri decisori e, viceversa, la presenza di tutti i protagonisti – mai coinvolti prima - che subiranno le scelte sugli accorpamenti scolastici. “Per la prima volta una Commissione del genere ha previsto di coinvolgere chi ha la responsabilità delle scuole, quindi i sindaci, i dirigenti, i sindacati di tutte le sigle e i movimenti dei genitori – spiega Centi -. Se da una parte quindi è stato ben rappresentato il mondo della scuola, dall'altra non si può far a meno di notare l'assenza dei presidenti delle Province e della Città Metropolitana, che non si sono presentati né hanno mandato memorie. Le vite dei ragazzi e dei docenti non possono essere lasciate nelle mani delle decisioni di questi enti”.
Il consigliere regionale spezzino entrando nel merito delle misure non deliberate, deliberate parzialmente o totalmente dalla Province, evidenzia il caso della Spezia: unica Provincia ad aver presentato un piano di accorpamento completo per i tre istituti previsti dal piano nazionale. Un “primato” che, però, rischia di trasformarsi in un boomerang per le scuole spezzine, anche alla luce del “pasticcio” sugli accorpamenti che è stato fatto tra delibere ed emendamenti dell'ultimo minuto.
“Nella Provincia della Spezia abbiamo assistito ad una telenevola sugli accorpamenti scolastici – attacca Centi -. Il piano revisionato all'infinito previsto dal presidente Peracchini ha visto continui cambiamenti sulla mappa degli istituti scolastici, arrivando all'emendamento dell'ultimo minuto di ieri che ha accorpato Riccò del Golfo con l'Isa 5 della Spezia anziché l'Isa 1. Mentre nelle settimane scorse c'era stato anche il caso dell'accorpamento previsto tra la periferia Est della Spezia e Vezzano, ipotesi poi corretta prevedendo una fusione tra Vezzano e Santo Stefano Magra, con la salvezza di Follo presumibilmente per un favore politico verso il sindaco che siede in Consiglio Provinciale in maggioranza con Peracchini. Completa poi il quadro spezzino l'accorpamento tra Luni e Castelnuovo Magra, mentre Lerici si era già sfilato dall'accordo con Riccò”.
“Se la Giunta regionale non dovesse presentare un provvedimento per rendere omogeneo il piano della Liguria – conclude Roberto Centi – avremmo a disposizione ancora una Commissione regionale martedì mattina e poi a seguire tutto sarà demandato al voto del Consiglio regionale previsto lo stesso giorno. Di fronte a questa ipotesi e alla possibilità che il Governo nomini un commissario per risolvere il piano di accorpamenti liguri, auspico che la Giunta regionale si prenda la sua responsabilità per risolvere tutte le disomogeneità territoriali emerse nel lavoro svolto dalle Province”.