"Era necessario attivarsi anche alla Spezia per quello che sta accadendo in Palestina, per una tragedia, un genocidio che sta evolvendo e degenerando ogni giorno sotto i nostri occhi; era necessario costruire una piattaforma come "Spezia per la Palestina" che diventasse uno spazio di confronto, di condivisione, di controinformazione, di racconto della verità dei fatti riguardo quello che è e che rappresenta la situazione israelo/palestinese con una chiara, netta, coerente connotazione politica, non ambigua come altre che hanno portato a mobilitazioni povere di contenuti, su concetti di pace e di equidistanza che non ci appartengono; lontane dalla cultura politica e dalle priorità che ci caratterizzano e a cui noi come Partito Comunista Italiano ci siamo ben visti dal partecipare", così in una nota Matteo Bellegoni (PCI).
"Pur denunciando e riconoscendo la tragedia, le vittime e l'azione terroristica di Hamas del 7 Ottobre scorso- prosegue Bellegoni- non si possono porre sullo stesso piano le responsabilità dei due contendenti ed omettere tutto ciò che è accaduto prima di quella data come emerge dal racconto di stampa e mass media collusi e dominanti, maestri in una narrazione che ignora volutamente ciò che è successo in quei territori dal 1948 ad oggi.
Non possiamo accettare neutralità in presenza di uno Stato come Israele che con ogni mezzo pratica politiche di colonizzazione di brutale occupazione che abbiamo sempre combattuto in tutte le sue forme. In questa situazione ancor più drammatica che abbiamo sempre denunciato non faremo certo eccezione.
Gli ultimi drammatici eventi sono il risultato di un odio accumulato in decenni di vessazioni subite dal popolo palestinese e il risultato dell'inazione e della faziosità di un mondo occidentale che ha lasciato fare e che è complice a cui abbiamo il dovere di contrapporci unendo le nostre sensibilità in momenti come questi ma non solo, portando avanti un lavoro necessario e condiviso.
Già nel 2021 e in anni precedenti si erano tenute mobilitazioni qui alla Spezia con la presenza di molte compagne e compagni che, anche ieri, erano con noi in corteo; ora è necessario iniziare un percorso deciso, continuativo nel portare avanti, nel rispetto delle singole identità, una voce diversa da quella che tendono sempre più a voler far diventare "pensiero unico". Diversa da quella di un centrodestra e di un centrosinistra che, come sono solito ribadire, su ormai troppi temi di politica nazionale come di politica internazionale (oltre alla Palestina penso ad Ucraina, Sudamerica, etc.) non si possono che considerare come due facce di una stessa medaglia.
L'assenza di ieri di certe organizzazioni è significativa ed è specchio della natura e della deriva che le caratterizza, sempre più lontane dalla vera sinistra e dai valori che la contraddistinguono.
Per quanto ci riguarda, come PCI, ci siamo stati, ci siamo e ci saremo sempre; insieme alle compagne e ai compagni di "Spezia per la Palestina" e alle tante persone presenti ieri per l'immediato cessate il fuoco, per l'apertura dei corridoi umanitari, per il riconoscimento delle risoluzioni ONU, per il riconoscimento dello Stato di Palestina, per i diritti del suo popolo, per la Palestina libera!"