fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Cinghiali alla Maggiolina, Effetto Spezia plaude Peracchini e chiede la modifica normativa In evidenza

L'associazione si riferisce in particolare alla legge del 2015 che "condanna di fatto ogni animale venga ad interferire nella vita della comunità".

La vicenda dei cinghiali che sta tenendo banco da giorni (oltre dieci) sulla stampa e sui social ci impone la necessità di fare come associazione qualche considerazione.

Intanto circa le vere responsabilità di quanto sta accadendo che non sono certamente né delle povere bestie né tanto meno del Sindaco semmai vittima in quanto garante della cosa pubblica di questa situazione paradossale.
Una situazione determinata senza dubbio dal gesto sconsiderato di chi, pur avendo ben altri mezzi, ammesso, e ne abbiamo seri dubbi, che vi fossero condizioni di pericolo per intervenire bloccando il traffico per esempio al fine di agevolare il ritorno delle bestie selvatiche nel loro habitat, non ha trovato di meglio che pensare di catturarle, neppure si trattasse di un pericoloso leone fuggito dalla Savana, utilizzando un Parco pubblico.

Crediamo che i disagi arrecati alla collettività anche in termini economici andrebbero addebitati assolutamente agli autori di questa bella pensata.

Seconda considerazione che sorge spontanea leggendo determinati commenti su facebook è la totale diseducazione emotiva di una gran parte di persone incapaci di provare sentimenti di pietà se non già di amore, verso tutti gli esseri viventi e non solo, se mai verso il loro cane o i loro gatti.
Di provare autentico amore per la vita in tutte le sue forme. Altrimenti, certe idiozie non sarebbe proprio possibile neppure partorirle.

Peggio ancora chi, come nel caso degli alberi che ogni tanto per via della loro stessa natura di alberi cadono, credono di farsi forti narrando di pericolosità per la collettività assolutamente risibili.
Altrimenti si produca una statistica che dimostri percentualmente quanti incidenti stradali avvengono in città per colpa di cinghiali o altri animali selvatici e di quanti sono causati invece dalle strade sconnesse, dalla imperizia dei guidatori o peggio di pedoni sempre più distratti o alterati da frequente uso di alcol (birre in primis), farmaci per favorire il sonno a cui ne fanno seguito altri poi per rimanere svegli.
E su questo ahimè invece le statistiche ci sono. Anche molto impietose.
Ma che qualcuno esca di casa e debba frenare per evitare un cinghiale…scusate ma rimane un qualcosa buono per essere raccontato al bar, tale la sua rarità.

Qualche considerazione poi su alcuni interventi di politici per lo più volti a strumentalizzare la vicenda a proprio uso e consumo ovvero per dare dell’incapace a Peracchini che invece in questa circostanza ha tutto il nostro plauso e la nostra solidarietà, comunque questa triste vicenda vada a finire.

Capiamo ma non condividiamo l’imbarazzo del Partito Democratico che, a ridosso di una elezione nazionale non può prendere una netta posizione a favore della vita di quei poveri animali, per non irritare un elettorato locale che antepone, nelle sue ipotesi, il ritorno alla normalità per attività commerciali e fruitori del parco a scapito dei poveri ungulati e non può, d’altro canto, schierarsi apertamente per l’abbattimento in quanto alleato dei Verdi alle politiche prossime venture.
Precluse queste due scelte dicotomiche può solo indicare un colpevole (il Sindaco) per non aver sbrogliato la matassa senza dire, però, cosa avrebbe fatto al suo posto.

Il Sindaco in questa occasione ha a nostro avviso agito bene fino ad ora e ha qualcosa da insegnare al PD e alla sua balbuziente transizione ecologica. Ha da insegnargli, nonostante la poca voglia di imparare di molti, che non tutte le vicende, anche le più paradossali come questa che riguardano il mondo animale, si possono risolvere imbracciando un fucile. Gli sta insegnando che la vita di ogni essere vivente va sempre rispettata e tutelata. Ciò non vuol dire che l’uomo non debba attuare tutte le misure volte alla tutela della propria sicurezza e dei propri interessi, ma che queste non coincidono necessariamente con l’uccisione immotivata di un altro essere vivente.
Abbattere sette cuccioli e due mamme scese in città in cerca di cibo e imprigionate indebitamente da qualche individuo difficilmente definibile, in un parco pubblico lo sarebbe.

E qui ci rivolgiamo in modo particolare al Sindaco di Sesta Godano per cercare di fargli capire che sicuramente Peracchini non è di certo insensibile ai danni provocati alle colture dagli ungulati, alle richieste di aiuto che giungono dalle categorie che li subiscono, ma che tali danni non sono certamente causati da quei 9 esemplari e non si risolverebbero col loro abbattimento.
Cerchi nella direzione giusta i responsabili del proliferare da anni fuori controllo dei cinghiali.
Scandagli il Sindaco di Sesta Godano tra i molti incroci di razza voluti e realizzati dai cacciatori, anche della sua zona. Chieda agli stessi come mai non si vuole procedere, come si fa con gran parte delle specie il cui numero finisce per essere debordante, con le sterilizzazioni oltre che con qualche battuta di caccia selettiva ma si continui invece solo e unicamente ad abbattere tali animali evidentemente senza risolvere il problema se ce li ritroviamo ogni notte in qualche zona delle nostre periferie urbane.

Infine anche i cinghiali hanno da insegnarci qualcosa. Gli animali, tutti gli animali, quando hanno cibo e sicurezza per la prole non sono nostri nemici e anzi, ci si affidano nel momento del bisogno. Così hanno fatto quelle due povere madri. Noi uomini dovremmo essere i custodi di questa terra e tramandare ai posteri la Natura così come è arrivata a noi. Anche questo fa parte del “restare umani”.

Ci piace chiudere con qualche proposta.
Quelle per salvare la vita dei cinghialotti ci pare siano già state formulate da diverse associazioni e dovrebbero essere già sul tavolo del Sindaco.
Noi come associazione però vorremmo dare una indicazione generale rispetto a un problema importante che riguarda tutta la collettività e non unicamente quella che vive nelle campagne, o che guida l’auto o che vorrebbe giustamente usufruire di un parco pubblico al momento interdetto.
Il rispetto degli animali così come quelle delle essenze arboree è soprattutto il rispetto della vita.
E’ palesemente ridicolo definirsi cristiani e poi non provare pietà per tutti gli esseri viventi che soffrono o peggio ancora a cui viene negato il diritto di vivere tramite vere e proprie esecuzioni capitali.
Torniamo dunque a ribadire la necessità di rivedere determinate leggi nazionali, come nella fattispecie quella del 2015 concepita mostruosamente sotto il governo Renzi che condanna di fatto ogni animale venga ad interferire nella vita della comunità non importa se per colpa della comunità stessa che ha distrutto i boschi e reso le città delle pattumiere dove per cinghiali., gabbiani o magari presto i lupi è facile procurarsi quel cibo che invece nel loro habitat manca.

Occorre procedere per legge alle sterilizzazioni delle specie in soprannumero fregandosene allegramente delle varie lobby che sino ad oggi invece si è voluto accontentare.
Nello specifico quella dei cacciatori che volevano avere un cinghiale in ogni chilometro quadro. Lo volevano bello grasso e magari pure domestico (come lo sono di fatto quelli che calano in città) e se lo sono creato e distribuito nelle nostre montagne, e che presto lo verranno ad abbattere nelle nostre strade, nei nostri cortili o come in questa vicenda e che presto, e qui Peracchini è un grande nel tenere il punto persino nei nostri parchi pubblici dove i bambini giocano.

Auspichiamo quindi che il giudizio dell’ISPRA venga interpretato correttamente e non letto come un giudizio o una sentenza inappellabili.


Associazione Effetto Spezia

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.