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ASL 5, Ugolini: "Le visite specialistiche diventano come pit stop" In evidenza

Con lo scopo di smaltire le liste d'attesa, al medico viene dato un tempo massimo di 20 minuti da dedicare a ciascun paziente.

 

“Regione è chiaramente in affanno: deve smaltire lunghissime liste d’attesa per le visite specialistiche e non sa come fare. O meglio, lo sa perché ne ha studiata una delle sue: ha aumentato i posti disponibili prenotabili giornalieri, imponendo al medico un massimo di 20 minuti di tempo a paziente. E non lo diciamo noi, bensì il sindacato dei medici ospedalieri Anaoo che contestualmente denuncia che il tempo imposto di 20 minuti non basta neppure per far spogliare il paziente e farsi riferire anamnesi, disturbi e/o la malattia in atto”.

 

Così il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini, nell’interrogazione discussa ieri in Consiglio.

Ugolini aggiunge: “Non bisogna essere medici per capire l’inapplicabilità di tale direttiva. Questa ha, infatti, la sola finalità di far accedere i pazienti a visite specialistiche che di fatto non consentirebbero ai medici di effettuare visite accurate e accertamenti sulle reali condizioni di salute del paziente. Il risultato, qualora il medico sia scrupoloso e svolga la sua professione applicando tutte le accortezze richieste da una visita medica accurata, sarebbe di affollare le sale di aspetto con pazienti prenotati in attesa del loro turno, con i rischi che questo assembramento comporterebbe in fase di emergenza sanitaria”.

“Nella sua risposta, abilmente confezionata peraltro per non rispondere in maniera puntuale, l’assessore competente si è lamentato del contenuto della nostra interrogazione, perché a suo dire ripetiamo concetti più volte espressi in merito alle carenze dell’Asl5. Ebbene, vogliamo tranquillizzare il presidente di Regione nonché assessore alla Sanità: smetteremo di puntare il dito sui disservizi della nostra Asl quando l’Ente avrà la bontà di ascoltare i sanitari e di risolvere le criticità, che continuano a pesare sui cittadini e sul loro diritto alla salute”, conclude Ugolini.

 

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