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Alla Villa Romana del Varignano uno spazio museale e un percorso di visita più inclusivo In evidenza

di Anna Mori - Lo spazio museale racconta la vita quotidiana quando la villa era un importante centro commerciale e produttivo, la visita al sito ora è più inclusiva grazie a nuovi supporti multimediali.

Oggi, Sabato 15 marzo, la Direzione regionale Musei nazionali della Liguria ha inaugurato il nuovo museo della Villa romana del Varignano alle Grazie.

Il museo è situato nell'area archeologica, all'interno di uno dei casali rurali eretti nel XVIII secolo sopra i resti delle antiche murature romane, lasciate visibili nelle scelte della ristrutturazione. La decisione di ospitare la collezione nel Casale Liverani, chiamato così in onore dell'ultimo proprietario, è stata presa dopo un intervento di restauro e di indagini archeologiche avvenuto nel 1994. L'edificio è stato recentemente ristrutturato per ospitare il nuovo allestimento museale.

"Quando sono arrivata su questo sito per la prima volta, l'oliveto era pieno di rovi. - ha evidenziato la Direttrice Regionale dei Musei della Liguria Alessandra Guerrini - E grazie al lavoro di tante persone e alla regia di Marcella Mancusi, questo luogo è ora un giardino. Naturalmente c'è ancora da fare, abbiamo tante idee, ma oggi presentiamo un punto di svolta del lavoro sulla Villa del Varignano. Non solo abbiamo la possibilità di percorrere l'area archeologica, ma abbiamo anche uno spazio museale, una visione di insieme su quello che era questo sito nell'antichità. Questa villa è una sintesi di come si viveva nel mondo antico - prosegue Guerrini - calata in una realtà paesaggisticamente ancora bellissima. L'unica cosa che si è persa è il rapporto con il mare, purtroppo irreversibile. Ci teniamo che la villa sia all'interno di una rete di studi, valorizzazione e apertura al pubblico. - conclude - I musei sono tante cose e noi cerchiamo di lavorare su tutti gli aspetti, tra cui il rendere disponibile alle persone i nostri studi".

"Lo spazio museale è stato realizzato grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura. - spiega la Direttrice della Villa del Varignano Marcella Mancusi - Un secondo finanziamento, a valere su fondi PNRR, ci ha invece permesso di rendere la visita maggiormente inclusiva, con interventi dedicati all'accessibilità cognitiva. La Villa del Varignano ha una struttura tale che per ora l'accessibilità per persone con ridotta capacità motoria rimane circoscritta. Abbiamo però provato a superare altre barriere, mettendo a disposizione una serie di supporti, tra cui un touchscreen con contenuti multimediali e ricostruzioni 3D, tutti apparati che si spera possano rendere la visita più inclusiva, grazie anche a video nel linguaggio dei segni e contenuti in lingua straniera".

"Il museo si inserisce nel contesto, già splendido, della Villa Romana del Varignano - sottolinea il sindaco di Porto Venere Francesca Sturlese - aggiunge un ulteriore tassello a quello che la visita rappresenta per il nostro territorio dal punto di vista storico e culturale. Siamo onorati e ringraziamo Marcella Mancusi che è stato un ottimo elemento per riuscire a far riacquisire alla Villa il suo antico splendore. L'Amministrazione vuole supportare la direttrice nella realizzazione di eventi e in tutto quanto sarà necessario per riuscire a mantenere e manutenere il sito. L'intenzione è quella di fare rete e raggiungere un intento comune di portare la villa ai livelli più alti possibili". 

IL PERCORSO ESPOSITIVO

L’allestimento si estende su entrambi i piani del casale, seguendo un percorso tematico che guida il visitatore alla scoperta delle due anime della Villa: quella residenziale e quella produttiva.

La Villa romana del Varignano, edificata nel I secolo a.C., comprendeva infatti una residenza con vista sul braccio occidentale del Golfo della Spezia e una vasta area agricola, inizialmente dedicata alla produzione dell’olio. Nell’area sono ancora visibili i resti del più antico frantoio oleario della Liguria.

IL PIANO TERRA: IL SETTORE PRODUTTIVO

Il piano terra del museo è dedicato ai reperti provenienti dall’area produttiva della Villa. L’esposizione si intreccia con le antiche murature romane, lasciate visibili dopo la ristrutturazione, che separavano la cella olearia nella quale veniva conservato l'olio in grandi giare interrate, da quella che veniva chiamata la grande corte, uno spazio verde circondato da un porticato.

L’allestimento del piano terra sfrutta il colore verde oliva, richiamando la produzione olearia della Villa. In questa sezione sono esposti oggetti di uso quotidiano legati alle attività agricole e commerciali, come pesi per bilance, macine, giare e una grande varietà di anfore, provenienti da diversi territori. Queste ultime sono fondamentali per individuare i luoghi di fabbricazione, ricostruire le rotte commerciali e la loro evoluzione, e identificare le merci trasportate, come olio, vino e salsa di pesce.

Una selezione di monete dal grande valore storico, testimonia anche la rete commerciale della Villa, attiva almeno fino al VII secolo d.C.

IL PIANO SUPERIORE: IL SETTORE RESIDENZIALE

Al piano superiore sono esposti i reperti provenienti dalla parte residenziale della Villa, un tempo arricchita dalla vista sul mare, ormai non più visibile. Per restituire questa suggestione al pubblico, è stata realizzata una ricostruzione accurata della veduta originale, a cura dell’architetto Silvia Landi, che ha anche realizzato gli acquerelli utilizzati nei pannelli. L’allestimento, dominato dal colore blu, richiama il forte legame della Villa con il paesaggio marino.

In questa sezione sono esposti elementi architettonici, come basi di colonne in calcare e marmo, frammenti di pavimenti in cocciopesto e mosaico, completi degli strati di preparazione. Si prosegue con pregiati elementi di arredo, tra cui una statua in marmo lunense, oggi conosciuto come marmo di Carrara, un mascherone di fontana a forma di testa di leone in marmo bardiglio, probabilmente proveniente dalle cave delle Apuane, e frammenti di marmi esotici che sono stati importati dall’Africa.

L'esposizione comprende anche numerosi oggetti che testimoniano la vita quotidiana nella Villa, dai pesi da telaio e dalle fusaiole usati per la tessitura e la filatura, ad una selezione di vasellame che racconta la lunga storia del sito. Tra gli oggetti spiccano ceramiche di lusso importate nei secoli dal Lazio, dalla Campania, dall’Italia centrale, dalla Gallia meridionale e dall’Africa. Sono esposti anche recipienti di minor valore, come pentole restaurate con grappe di piombo, a testimonianza di una radicata cultura del riuso.

L’allestimento si conclude con reperti delle fasi più recenti della Villa che a partire dall’XI secolo divenne parte dei possedimenti del monastero benedettino dell’isola del Tino.

Il progetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento straordinario di 350.000 euro da parte del Ministero della Cultura. La direttrice della Villa, Marcella Mancusi, ha curato il progetto scientifico, mentre la progettazione dei lavori è stata affidata all’architetto Dario Menichetti (Studio Arc, Livorno) e l’allestimento museale all’architetto Elena Brunello.

IL PROGETTO DI ACCESSIBILITÀ

Grazie a un finanziamento PNRR di 95.000 euro (Misura 1 - Investimento 1.2 – Intervento Musei svelati), il percorso di visita all’area archeologica è stato reso più inclusivo, con la creazione di

. un sito web dedicato (villaromanavarignano.cultura.gov.it)

· un sistema di audioguide in italiano e inglese, con video nella lingua dei segni

· pannellistica didattica e di orientamento rinnovata, coordinata con il museo e dotata di illuminazione a pannelli solari

· uno spazio informativo multimediale accanto alla biglietteria, con monitor e touch screen, per agevolare la visita a persone con difficoltà motorie

· ricostruzioni 3D, accessibili online e sulle audioguide, per facilitare la comprensione del sito.

Queste soluzioni, progettate e realizzate da No Noise, rendono il museo più accessibile e fruibile da un pubblico ampio e diversificato.

La direzione ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante progetto: dal Comune di Porto Venere alla base del COMSUBIN, dall’associazione Sa Bastia alla Pro Loco delle Grazie, dagli studiosi al personale della DRMN Liguria, che ha lavorato con grande dedizione.

I PROSSIMI PROGETTI

Sono in fase di preparazione una guida divulgativa e un catalogo scientifico della Villa romana.

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