E' stata pubblicata l'analisi del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne e Unioncamere sulle stime 2023 del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, misura della capacità di spesa della popolazione residente in Italia. In Italia il reddito disponibile pro capite è pari a 22.358,5 euro, in crescita rispetto al 2021 dell'11,6%. A contribuire alla crescita del reddito è soprattutto la componente legata al reddito da lavoro dipendente, che è la parte largamente maggioritaria delle entrate delle famiglie italiane.
Tra il 2021 e il 2023, quest'ultima voce è infatti aumentata dell'11,8% a fronte dell'11,3% del reddito complessivo disponibile. Nel complesso, in ben 55 province su 107 il reddito da lavoro dipendente è incrementato più di quello disponibile. Si tratta di una crescita legata soprattutto alla crescita degli occupati (aumentati di circa 850mila unità nel triennio) che, comunque, non riesce a recuperare la perdita del potere d'acquisto generato dall'inflazione cresciuta del 14,2% nello stesso periodo di tempo.
La Liguria si colloca al quinto posto tra le regioni, con 25.084 euro pro capite. Nell'ultimo triennio il reddito si è incrementato del +12,9%, contro l'11,6% della media Italia.
La Spezia
"La provincia della Spezia – sottolinea il Segretario generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Marco Casarino - si colloca, in valore assoluto, al 57° posto per il reddito pro-capite, con 21.205 euro. Rispetto al 2021 risale la classifica di due posizioni: nel periodo, infatti, Spezia registra un incremento del +12,98%, collocandola al 14mo posto in Italia. Il nostro ufficio Informazione economica – prosegue - monitora con grande attenzione i dati economici nazionali e territoriali, mettendoli a disposizione degli operatori economici, delle istituzioni e degli operatori della comunicazione: quanto elaborato oggi – rileva - confermano il quadro economico del periodo, caratterizzato per Spezia da un ciclo positivo per i settori che caratterizzano il suo sistema economico e produttivo. Dall'Istituto Tagliacarne – prosegue - abbiamo una ulteriore conferma di un andamento positivo dell'economia provinciale post Covid, che si riflette anche sul reddito disponibile delle famiglie spezzine. Anche nei differenziali con le altre provincie – sottolinea Casarino - Spezia dimostra una certa dinamicità. E' necessario però non sottovalutare le minacce che il quadro internazionale presenta su segmenti fondamentali del nostro sistema economico, in particolare per la componente straniera del turismo e per il nostro porto, ed in generale per commercio e trasporti".
Se, infatti, anche nel 2024 gli indicatori economici confermano un buon stato di salute dell'economia spezzina, le previsioni per il 2025 e per gli anni a venire sono caratterizzati dall'incertezza, specialmente per quanto riguarda il quadro internazionale. Se infatti l'apertura di Spezia alle relazioni con altri territori, anche di paesi extra europei, ha costituito un fattore di crescita fondamentale in anni recenti, così l'incerto quadro delle relazioni internazionali può costituire un rischio per l'oggi e per l'immediato domani. Occorre infine evidenziare che i dati si riferiscono al periodo 2021/23 fortemente condizionato dalla pandemia; allo stesso modo sarebbe erroneo dedurre dall'analisi del recente passato una valutazione per il futuro.
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