Leggiamo da giorni polemiche assurde sulla vendita della Colonia Olivetti che rappresenta un risultato importante per tutta la città, grazie al lavoro delle diverse amministrazioni sarzanesi da ultimo quella attuale.
Oggi per il litorale si aprono nuove prospettive, ma dovremo essere in grado di cogliere pienamente le opportunità creando le condizioni per uno sviluppo armonico e sostenibile che vada oltre il resort dei Bulgarella.
La logica del "chi è senza peccato scagli la prima pietra" non può applicarsi alla questione della ex Colonia Olivetti.
Gli scempi perpetrati fin dagli anni 60 sul litorale sarzanese sono sotto gli occhi di tutti e la sinistra storica non può certo negarli.
Però, questo non significa che altri possano permettersi di pareggiare il conto, magari utilizzando sistemi più sofisticati, per far di Marinella ulteriore scempio od occasione per nuove speculazioni edilizie.
Il rilancio del litorale deve avvenire in modo chiaro e trasparente; ogni iniziativa si deve inserire in un contesto rigoroso per impedire la corsa all'accaparramento di aree preziose e considerate, da sarzanesi e non, un bene comune irrinunciabile.
Così come è posta la questione, si coglie una sorta di incongruenza tra il contesto di Marinella ed un resort di lusso: un mare non "caraibico", confini con scuole elementari e strada ad alta densità di traffico, non rappresentano certo una condizione ideale per facilitare il rientro dei capitali investiti, specie quando il target è un pubblico esigente, abituato a luoghi di vacanza e svago esclusivi con standard qualitativi elevatissimi.
Certo questo pone dubbi sul "business plan", soprattutto per ciò che riguarda le valutazioni sui tempi di ricostituzione del capitale investito, ma non possiamo, né vogliamo, sindacare sulla legittimità del rischio che l'azienda si assume una volta che ne sono state accertate le capacità operative e la solidità finanziaria.
Ma ciò che intendiamo porre all'attenzione dei sarzanesi è che non si può più rimandare la definizione dei parametri che regolino il recupero della zona di Marinella evitando lo stravolgimento della vocazione delle aree interessate. La parte a mare sia quella appartenente alla ex tenuta agricola perché inscindibili tra loro, non solo topograficamente.
L' Amministrazione non può essere reticente sulle strategie complessive e procedere per singoli passi fino a mettere la cittadinanza di fronte al fatto compiuto.
Troppi sono gli episodi opachi che costellano la storia di Marinella, incendi dolosi alle strutture dell'azienda agricola, maldestri tentativi di appartenenti alla maggioranza per farsi attribuire concessioni demaniali, ecc.; si deve operare evitando di sottrarre alla città di Sarzana uno dei suoi tesori ambientali e culturali.
Riteniamo opportuno che fin d'ora si progetti un'idea di Marinella dove i cittadini e i turisti possano godere della tenuta, del borgo risanato e delle spiagge di Marinella in quest'ottica importante sarebbe l'inserimento della zona nell'area del Parco di Montemarcello Magra.
Giovanni Destri
Marco Balzi
Coordinamento Italia Viva Sarzana