L'iniziativa di proiettare al cinema civico Odeon il docufilm "Liliana", ritratto della Senatrice Segre, è assolutamente giusta e condivisibile, indipendentemente dalla ricorrenza del 27 gennaio.
A Spezia, in particolare, questo riconoscimento non poteva mancare dopo il tributo del Premio Exodus e dopo il conferimento della cittadinanza onoraria.
Le polemiche che investono in giro per l'Italia la senatrice non hanno risparmiato neppure la nostra bella e accogliente città, per cui l'account facebook della mediateca regionale Sergio Fregoso che promuove la proiezione, come ha correttamente denunciato un Peracchini sdegnato, è insozzato da una quantità incredibile di commenti negativi, esclusivamente denigratori, che grondano un risentimento inspiegabile se non con l'ignoranza della storia e l'incomprensione del tempo presente.
Se si aprono i profili che hanno postato queste lordure, ci si accorge subito che sono tutti accomunati dal non essere spezzini, dall'avere pochi seguaci, in genere schermati, di non pubblicare nessun commento proprio.
Sembra un attacco coordinato che mira a colpire Segre e anche la nostra comunità, in un sito pubblico, che promuove attività culturali ed educative e al tempo stesso ricreative.
Immagino che il Comune abbia chi si occupa di comunicazione e social media e mi domando se lo schiaffo dell'odio e dell'insulto non si potesse prevedere e prevenire.
E ora che nessuna precauzione è stata presa, perché lasciare visibili i commenti, perché non cancellarli ?
Avvertita la signora Segre, perché possa se ritiene dare mandato ai propri avvocati di querelare chi l'ha denigrata occorre che il Comune rimuova l'olezzo che ingiuria pubblicamente la nostra città.
Non si può confondere la libertà di pensiero con la prepotenza dell'infamia.
E piuttosto da ora in poi il Comune trovi il modo per impedire di fare da cassa di risonanza a chi non sa rispettare gli altri.
Antonella Franciosi
Italia Viva La Spezia