“Nei punti vendita della media e grande distribuzione c’è una situazione allarmante che va a scapito degli utenti e dei lavoratori: i contingentamenti sono terminati a fine Giugno e da allora sono ricominciati gli assembramenti nelle corsie, ai banchi assistiti e alle casse. Di fronte a un nuovo aumento di casi nel nostro paese e nella nostra provincia non si possono permettere zone “franche” come quelle dei supermercati, dove non si effettuano controlli mirati e si aumenta il rischio da contagio sia per i dipendenti che per la popolazione”, lo afferma Luca Comiti, Cgil.
L'esponente sindacale continua: “Il numero di lavoratori positivi da Covid-19 e di quelli in isolamento fiduciario da contatto sono in aumento in tutti i punti vendita della provincia, ma sembra che tutto questo non interessi a gran parte delle aziende. Molte non contingentano gli ingressi e tanto meno controllano l’uso corretto delle mascherine da parte della clientela e il distanziamento tra i clienti.”
Conclude Comiti: “Gli operatori del settore svolgono un servizio importante e fondamentale soprattutto in questo momento così difficile; chiediamo alle Aziende di intervenire subito, per far sì che tutte le lavoratrici e lavoratori possano sentirsi più tutelati e protetti. A cominciare dai numeri massimi di ingressi consentiti, che devono essere congrui al momento della pandemia che stiamo attraversando, attualmente sono troppo alti. È necessario reintrodurre ingressi contingentati, percorsi mirati, rispetto delle distanze e dotazione di DPI di legge a tutto il personale, compreso pulizie e vigilanza. A Prefettura, Ufficio prevenzione e salute dell’Asl e alla Provincia chiediamo di verificare e di intervenire subito. Da parte nostra, continueremo a vigilare e denunciare situazioni critiche ed inadempienze”.