Come previsto, dopo un’estate breve e disorganizzata, la curva dei contagi ricomincia a salire in tutto il paese.
I nuovi DPCM - con le ultime misure annunciate ieri sera – impongono nuove misure e regole da seguire, alcune delle quali servono purtroppo solo per favorire il rispetto di prescrizioni, come il divieto di assembramento, che dovrebbero essere già entrate (da tempo!) negli “usi e costumi” degli italiani.
Credo che il punto cruciale della discussione di oggi non sia “CHI” debba chiudere vie e piazze (se il Sindaco o altre figure istituzionali) per garantirci dal rischio di contagio, ma a chi spetta il controllo.
I Sindaci sono in prima linea ed hanno, per definizione, la responsabilità di tutto, ma ancora una volta mancano gli strumenti e, ancora una volta, siamo lasciati soli nella fase più delicata.
Negli ultimi mesi ho chiesto più volte al Prefetto della Spezia di istituire una coordinamento provinciale per supportare le Amministrazioni comunali nei controlli COVID, perché credo sia fondamentale garantire un monitoraggio costante delle zone critiche per puntare sulla PREVENZIONE e, contestualmente, INFORMARE e FORMARE (soprattutto i giovani) sull’importanza del rispetto delle prescrizioni.
Le difficoltà oggettive che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi mesi per gestire al meglio la stagione turistica (dalla questione spiagge in avanti) dimostrano che sono mancati coordinamento, strumenti e risorse.
I Sindaci hanno combattuto in prima persona contro la disinformazione, la speculazione mediatica del “va tutto bene”, le inefficienze sanitarie, le contrapposizioni Stato – Regioni, e tanto altro, assumendosi ogni tipo di responsabilità.
Oggi è arrivato il momento di fare uno sforzo ulteriore.
Dobbiamo ripensare ad un modello di gestione complessivo che sia compatibile con l'emergenza sanitaria ancora in corso, altrimenti il prezzo da pagare, in termini di vite umane ed economici, sarà sempre più alto e insostenibile.
Mi aspetto questo dal Governo. Un supporto concreto nell’operatività, attraverso le Prefetture, perché le ordinanze non servono a nulla se non siamo messi nella condizione di farle rispettare.