Purtroppo, come avevamo previsto, questo fine settimana si è puntualmente verificato il sovraffollamento dei treni in Liguria, proprio mentre ci sarebbe più bisogno di treni per offrire un’alternativa adeguata alle autostrade bloccate dai cantieri per le note vicende giudiziarie legate ad Aspi.
Difficile individuare precise responsabilità, dati i vincoli imposti dal distanziamento sociale, ma quel che è certo è che poteva essere fatto di più:
La società Trenitalia continua a usufruire degli ammortizzatori sociali, lasciando inascoltate le richieste del sindacato di rinforzare i presenziamenti delle stazioni che potrebbero invece essere utili a dirigere i viaggiatori verso i treni meno affollati;
Regione e Trenitalia hanno tardato a concordare di riportare i volumi di traffico al 100% del contratto di servizio (oggi siamo ancora intorno all’80%), riprogrammando gli orari secondo le nuove esigenze. A questo proposito, Regione e Trenitalia denunciano l’insostenibilità economica del contratto di servizio per i mancati incassi e i maggiori costi, nonostante il Governo abbia mantenuto il valore del fondo nazionale trasporti nel Cura Italia e previsto indennizzi aggiuntivi nel Decreto Rilancio sia per i regionali che per gli intercity, che per le frecce.
Settimane fa il sindacato aveva chiesto, scrivendo anche alla Prefetture, di mettere in campo una regia seria per evitare che la sola “responsabilità individuale” citata dai vari DPCM rispetto al distanziamento a bordo dei mezzi pubblici dimostrasse tutti i suoi limiti, come di fatto sta avvenendo;
Nonostante le denunce di mancati introiti da parte di Regione e Società, Trenitalia non mette in campo alcuna iniziativa per ridurre l’evasione (il personale addetto è stato messo in ferie, ammortizzatori o assegnato ad altre attività);
Avevamo chiesto in tempi non sospetti la prenotazione obbligatoria anche sui regionali ma siamo ancora alle sperimentazioni.
Siamo abituati alla campagna elettorale permanente, ma è arrivato il momento di smetterla con le strumentalizzazioni. Sarebbe l’ora di tirarsi su le maniche e lavorare seriamente a una riprogrammazione del servizio adeguata a questa fase, e ai problemi seri e concreti di questa Regione, con la speranza che l’andamento dell’epidemia permetta presto di ridurre le misure di distanziamento sociale.
Il Mit deve garantire fin da subito più collegamenti sulle lunghe percorrenze, visto che l’aeroporto tarda a riprendersi, e deve imporre a Trenitalia il 100% del servizio in Liguria, con tutto il personale necessario a evitare le scene da far west dello scorso fine settimana.
FILT CGIL