Un ritorno alle origini carico di emozioni e significati quello del professor Fabrizio Storti, docente di Geologia strutturale e Vicerettore dell'Università di Parma, che dopo 40 anni è tornato al Liceo Parentucelli di Sarzana, la scuola in cui si diplomò.
Davanti agli studenti delle classi quinte degli indirizzi Scientifico, Classico e Agrario, dopo la presentazione del dirigente Generoso Cardinale, Storti ha tenuto una lectio magistralis dal titolo evocativo: "Dalla Val di Magra all'Antartide e ritorno: un'avventura geologica lunga oltre trent'anni".
Nel corso dell'incontro, il docente ha ripercorso la sua carriera accademica e di ricerca, arricchita da esperienze straordinarie in giro per il mondo. In particolare, ha raccontato le sue spedizioni in Antartide, un continente che ha definito "suggestivo e unico", mostrando immagini e descrivendo le sfide della ricerca in un ambiente così estremo.
"Ho avuto il privilegio di lavorare in Antartide per due stagioni, studiando la geologia di questo straordinario continente. Spero di aver suscitato nei ragazzi curiosità per l'essenza della Terra e magari di accoglierli un giorno all'Università di Parma", ha dichiarato il docente.
Storti ha anche ricordato con affetto il tempo trascorso al Parentucelli e il suo ex professore di arte, Millo Lasio, autore di un quadro presente in sala conferenze: "Fa molto piacere essere di fronte a un'opera del mio vecchio prof. Lasio. Ho un ottimo ricordo di lui, grande pittore e grande persona".
L'incontro è stato un'occasione per trasmettere conoscenze scientifiche, ma anche per ispirare i giovani presenti. "Seguite sempre le vostre passioni - ha esortato Storti - perché approfondire ciò che vi piace vi renderà più competitivi nel mondo del lavoro, con meno fatica. Quando scoprirete la vostra passione scatterà la scintilla motivazionale. Investite su voi stessi, sulla vostra cultura".
Le testimonianze degli studenti hanno confermato il successo dell'iniziativa. "È stato un intervento molto interessante che ci ha aperto la vista sulle varie possibilità offerte dall'università," ha commentato Tobia Pozzi.
Pietro Scopsi, colpito dal racconto delle spedizioni in Antartide, ha aggiunto: "Grazie alla sfida all'impossibile, possiamo oggi riconoscere un continente che prima era quasi inesplorato. Le immagini e i racconti ci hanno affascinato".