"Il crollo del ponte di oggi altro è un fatto grave. Ormai da mesi avevamo avanzato interrogativi sul numero delle ispezioni alle infrastrutture italiane effettuate dall'Anas e presentato un'interrogazione sul tema. La vera questione è: quanti sono i ponti in Italia che rischiano di fare la stessa fine? Più di un mese fa con un'interrogazione avevo posto il problema delle ispezioni dell'Anas. Avevamo per questo chiesto un'estensione dell'attività ispettiva e anche un monitoraggio.
L'unica soluzione per impedire dei veri e propri disastri - perché se un crollo come quello di oggi si verifica con flussi di traffico normali, si rischia una carneficina - è rinnovare a tappeto le infrastrutture come previsto dal Piano Shock di Italia Viva. Il Piano Shock permetterebbe, per esempio, di realizzare finalmente, e in tempi rapidi, la variante di fatto al ponte crollato già finanziata dal governo Renzi (ponte Ceparana-Santo Stefano), che permetterebbe di bypassare il ponte e anche decongestionare la circolazione delle cittadine interessate.
L'episodio odierno fa sorgere anche pesantissime perplessità se sia opportuno, in caso di revoca delle concessione ad Autostrade, di affidare ad Anas la gestione della rete autostradale italiana".
Raffaella Paita
Camera dei Deputati Italia Viva