Risposta attesa dagli uffici entro 15 giorni. «Cos'è, in sintesi, la sanità per Toti e Viale? Una perenne campagna promozionale sui "grandi successi", mai conseguiti, e una sbornia da eccesso di inaugurazioni, fasulle. Al netto di tutto questo, la salute in questa regione registra un continuo peggioramento, per il quale esistono responsabilità precise e dirette: aumenta il deficit del bilancio sanitario, raddoppiano le fughe di pazienti verso altre regioni, le liste d'attesa si allungano, zero concorsi e zero assunzioni di personale medico e infermieristico per far fronte al turnover".
E poi: obsolescenza delle strumentazioni e delle infrastrutture, un progetto di governance dispersivo e bizantino, che non ha eguali in Italia, nomine su nomine di dirigenti di cui davvero non si sente il bisogno. E infine, maldestri tentativi di privatizzazione che talvolta risultano indigesti pure ai privati, vedi l'ospedale di Erzelli – dichiara il capogruppo Gianni Pastorino, fra i firmatari della richiesta di convocazione -. Di fronte a questo fallimento plateale, che non risparmia nessun ambito della sanità, l'Assessore Viale si dimostra ormai a corto di idee e di soluzioni. Ultima prova, in ordine di tempo, le sue risposte stizzite alle legittime critiche mossegli nel consiglio regionale di martedì scorso".
"Una messinscena cui ormai siamo abituati, Viale si spazientisce e misura col bilancino le dichiarazioni stampa, sue e altrui, decidendo cosa le è gradito o sgradito. Cerca appigli, insomma, però nel frattempo fugge a gambe levate dalla marea di problemi che monta di fronte alla giunta. Siamo a 6 mesi dalle consultazioni, è venuto il momento di tirare le somme».
«Da anni, come gruppo consiliare, denunciamo questa tendenza allo sfascio, che ha prodotto soltanto inefficienza e disservizi al cittadino. Noi abbiamo ben altra idea della sanità – commenta Pastorino -. In sintesi: una nuova modalità di governance, che potrebbe farci risparmiare svariate decine di milioni di Euro in una sola legislatura, da indirizzare a una migliore organizzazione sul territorio, all'assunzione di nuovo personale sanitario, all'ammodernamento delle apparecchiature diagnostiche. Una diversa organizzazione dei pronto soccorso; un ragionamento serio e mirato di sanità territoriale domiciliata, valorizzando percorsi che altrove in Italia hanno prodotto successi. Proposte vere e, soprattutto, misurabili con dati e dimostrabili nei fatti».