Anche il nuovo progetto della “piazza sospesa” è stato al centro dell’incontro convocato oggi dal consigliere comunale Massimo Baldino. La passerella ciclopedonale progettata dallo studio dell’architetto Alfonso Femia, che collegherà via Diaz a passeggiata Morin scavalcando viale Italia, è stata presentata dall’amministrazione a giugno.
A non convincere Italia Nostra e Baldino, oltre all’impatto sull’area circostante, è anche il metodo, giudicato molto simile a quello che sotto l’amministrazione Federici aveva portato al calvario dei lavori di costruzione della nuova piazza Verdi. In due parole: nessuna partecipazione.
“Il 24 luglio è saltata una commissione sul progetto perché l’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi aveva un impegno – accusa Baldino – Sta di fatto che tutti hanno avuto dall’amministrazione rendering e progetto, compresa la stampa, tranne i consiglieri comunali. Questo comportamento l’abbiamo già visto in passato e ha prodotto grandi tensioni in città: penso che quando vedranno le ruspe in via Diaz anche i cittadini se ne accorgeranno”.
“Non sapevamo nulla del progetto, lo abbiamo appreso dalla stampa – rilancia Luca Cerretti, presidente della sezione spezzina di Italia Nostra – La piazza sospesa probabilmente ha delle qualità architettoniche, ma quello che non ci convince è l’ubicazione, in una zona che è riconosciuta come patrimonio storico. Non ci spieghiamo la scelta dell’architetto Femia, che in passato ha anche curato il progetto della nuova biblioteca Beghi nell'ex deposito Fitram, un gioiello liberty che è stato stravolto. Sono architetti che sembrano avere il gusto di tracciare i baffi sulla Gioconda, in questo caso su una città che ha già una sua identità. Forse nell’amministrazione c’è qualcuno che è innamorato di Femia”.
L’associazione ha anche annunciato che valuterà la presentazione di un ricorso contro il progetto, su cui non è ancora arrivato il parere della Soprintendenza ai beni culturali.