Confartigianato Impianti ricorda che dal 1 settembre in tutta l'Unione Europa non saranno più vendute le lampadine alogene, le vecchie lampade ad incandescenza.
“A partire da settembre infatti – spiega Manlio Faridone, Presidente Confartigianato Impianti Elettrici - entrerà in vigore la direttiva ERP (CE) 244/2009 sulle progettazione eco-compatibile delle lampade ad uso domestico. Nei negozi di materiale elettrico sarà possibile acquistare soltanto prodotti più efficienti, come le lampadine a LED che possono consumare fino a 5 volte meno rispetto a quelle alogene. Per i consumatori non cambia nulla, le lampadine LED sono compatibili con gli attacchi tradizionali”.
Ma che cos'è un LED? La sigla sta per 'Light Emitting Diode', ovvero ‘diodo a emissione di luce’; si tratta di un dispositivo di illuminazione particolarmente efficiente e a basso consumo di energia. I primi LED emettevano una luce fredda e fastidiosa, ora i LED hanno una fascia cromatica molto ampia da tonalità fredde a quelle più calde. Ed i vantaggi sono diversi: per l'ambiente, per l'impresa ed anche per i consumatori.
L'Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha stimato che il passaggio a lampadine a basso consumo energetico porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno.
“Le vecchie lampadine – prosegue Faridone - consumavano molta energia per riscaldare un sottile filamento di tungsteno producendo incandescenza e poi luce, la gran parte dell'energia consumata si perdeva in calore. Il passaggio da una lampada alogena di media potenza a un LED ad alta efficienza energetica permetterà di risparmiare circa 115 euro; il ciclo di vita del LED è di molti anni mentre il costo si recupera entro un anno. Risparmi destinati ad aumentare ulteriormente con i prezzi dei LED più bassi e l'aumento delle performance”.
A essere messi fuori mercato – precisa la nota Confartigianato - saranno le lampadine tradizionali a bulbo di vetro, non direzionali, in classe energetica D. Sono escluse invece da queste operazioni le lampade alogene direzionali (i popolari “faretti”); le lampade alogene con attacco G9 e R7S (spesso utilizzate per le lampade da tavolo e i proiettori). La norma non si applica ai prodotti già in vendita nei negozi, quindi i negozianti potranno ancora vendere le lampadine già acquistate in magazzino. La norma riguarda i nuovi prodotti immessi nel mercato.
“Gli impiantisti del territorio – aggiunge Matteo Caminati, vice presidnete Confartigianato Impianti – da anni installano LED nelle civili abitazioni, nelle realtà produttive e nell'illuminazione stradale dei comuni. I LED possono essere utilizzati in modo versatile ed efficiente per la durata, l'eccellente saturazione del colore e il risparmio. Oggi un impianto non nasce solo per fare luce ma per rispondere alle diverse situazioni della vita quotidiana, c'è una luce adatta per concentrazione sul lavoro e studiare e una luce più calda che crea un'atmosfera conviviale in cucina. Gli strip led (strisce illuminanti) inoltre hanno rivoluzionato l'illuminazione con una versatilità mai vista prima, ora possiamo illuminare con facilità un armadio, sotto i bussolotti della cucina o una libreria. I nuovi sistemi di gestione della luce sono in grado di interagire con grande efficacia con i LED soddisfare le esigenze della clientela”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il sindacato degli impiantisti elettrici di Confartigianato, tel. 0187.286652.