"La previsione di un obbligo a carico delle imprese di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, una polizza assicurativa sugli immobili e i beni strumentali per rischio catastrofi, introdotta dal Governo nella legge di bilancio, ci sembra l'ennesimo balzello per le imprese. Una norma poco chiara e su cui non si è fatta alcuna informazione o mediazione con le compagnie Assicuratrici. Se resta così, sarà uno stillicidio annunciato per le imprese": non usa mezzi termini il Presidente di Confartigianato Paolo Figoli che si dichiara contrario all'obbligo e chiede ai parlamentari locali di rinviare urgentemente tale provvedimento.
Al momento l'obbligo riguarderebbe tutte le imprese con sede legale in Italia, senza distinzione di settore o dimensione. Sono quindi incluse: micro, piccole e medie imprese (PMI), grandi aziende, imprese industriali, commerciali e di servizi. Per assurdità sono escluse le aziende agricole che sinora spesso sono state anche le più colpite. Le polizze dovrebbero coprire i danni ai seguenti beni: terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali.
"La stipulazione di una polizza catastrofale farà gravare sull'intero sistema produttivo nuovi pesanti oneri. Sarebbe stato preferibile secondo Confartigianato un approccio sistemico al tema di prevenzione e della risposta all'impatto crescente di calamità naturali ed eventi catastrofali. Invece di polizze obbligatorie a carico delle imprese - prosegue Figoli - andrebbero previsti interventi di incentivazione, per riqualificare capannoni, laboratori, rendere detraibile le spese sostenute per i premi assicurativi e la promozione di fondi assicurativi. Come può un artigiano o un commerciante, come tanti nella nostra provincia, che ha la sede in zona esondabile o a rischio, pensiamo alle Cinque Terre, ad Ameglia, in Val di Vara, sostenere i costi della relativa polizza? Sarebbe stato utile un confronto con il Ministero dell'economia, l'IVASS e l'Autorità per la concorrenza sulle caratteristiche di tali prodotti assicurativi che sono spesso complessi contrattualmente, al fine di favorire la facile comparabilità dei prodotti e dei relativi costi".
Confartigianato consiglia alle aziende di attendere l'emanazione del decreto attuativo prima di procedere con la stipula delle polizze, per evitare di sottoscrivere contratti non conformi. La norma attualmente non prevede sanzioni salvo l'esclusione dalla possibilità di accedere ai contributi conseguenti ad eventi calamitosi.