Il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari pubblicato da Arte il 24 luglio e con scadenza 30 settembre 2023 si presenta complicato.
In diversi casi richiede una documentazione che anche se già prodotta nel bando 2021 e poi annullato, pur non essendo intervenuta nel frattempo alcuna variazione, non è ritenuta valida, ragion per cui ad esempio deve essere richiesto dal concorrente nuovo sopralluogo dell’ASL o di un tecnico abilitato per l’accertamento delle condizioni igienico sanitarie dell’alloggio. E’ sotttinteso che i costi di tutto questo sono a carico del concorrente e che nessuno li rimborserà. Sarà anche necessario, per chi ritiene il proprio alloggio in una condizione di sovraffollamento, richiedere al locatore una copia della planimetria dell’alloggio che deve essere stata rilasciata dagli uffici competenti nel 2023. Va ricordato che se la planimetria è stata rilasciata in anni precedenti (bando 2021) non è considerata valida ai fini dell’attribuzione del punteggio.
Questi alcuni elementi potremmo dire fastidiosi ed onerosi. Ma c’è di più. Il rischio di sbagliare nella compilazione della domanda può portare in alcuni casi all’esclusione dalla graduatoria o a perdere del punteggio.
Al momento la percentuale di coloro che si sono rivolti ai nostri uffici per un aiuto alla compilazione della domanda è costituita da cittadini di origina straniera. La sensazione è che gli italiani rinuncino a presentare domanda nella convinzione che le case siano assegnate prima di tutto agli stranieri.
Vorrei sfatare questa diceria priva di qualsiasi fondamento. Le case vengono assegnate in base al punteggio che è costituito dalla somma dei punteggi riguardanti le condizioni soggettive del concorrente (ad esempio: Isee, età over 65, invalidità, giovane coppia, genitore solo con figli a carico, sfratto, ecc) e dalle condizioni oggettive dell’abitazione (alloggio in condizioni igienico sanitarie pessime o cattive, abitare in alloggio transitorio, in coabitazione, in situazioni di sovraffollamento, con barriere architettoniche, con affitti alti rispetto al reddito, ecc..). Come è semplice capire tutti partono alla pari, non c’è un diverso trattamento fra italiani e stranieri, del resto uno stato di bisogno non distingue in base alla cittadinanza.
Considerata la grande affluenza che rileviamo nei nostri uffici dovuta ad un diffuso bisogno da parte di migliaia di famiglie di una abitazione ad un canone sopportabile e nel contempo la stessa complessità della domanda che richiede alcuni incontri prima di poter essere consegnata all’Arte, abbiamo ritenuto opportuno non chiudere per ferie pertanto saremo aperti tutti i giorni feriali
Gli uffici del SUNIA sono aperti:
alla Spezia in Via Bologna 82-dal lunedi al sabato dalle 8,30 alle 12,00 si accede SENZA PRENOTAZIONE
a Sarzana in Via XX Settembre 30 I(ex Brun Caprini) il mercoledì dalle 15,30 alle 17,30 SOLO CON PRENOTAZIONE TELEFONICA ALLO 0187 1823790
Il Commissario Straordinario del SUNIA
Franco Bravo