Il film è la storia di una famiglia: gli attori principali sono tre fratelli -divisi dalla vita- che fanno ritorno alla casa in cui sono cresciuti per prendersi cura dell’anziano padre, costretto a letto in uno stato di quasi totale incoscienza dopo essere stato colpito da un ictus.
È l’occasione per chiarire le antiche ruggini, fare i conti col passato e provare a comprendere sbagli, fallimenti e illusioni che hanno contraddistinto i rapporti fra loro, il padre e gli altri membri della comunità che hanno scelto di rimanere. Il tutto mentre sulla costa vicino a Marsiglia naufragano le imbarcazioni dei migranti in fuga dalla guerra.
Il regista Robert Guediguian pone lo spettatore e con lui anche i protagonisti, di fronte alla questione dei profughi. Negli ultimi minuti del film si vedono tre piccoli fratellini (una femmina e due maschi) che sono sopravvissuti a un nubifragio.
Hanno perso tutto: i loro genitori e i loro amici. Sono solo molto stanchi, sporchi e affamati. Cosa fare? Chiamare le forze dell'ordine e rimandarli nel loro paese in un orfanotrofio o tenerli nascosti ma con il calore di una famiglia?
I clandestini fanno da eco ai tre protagonisti. Questo stato di cose fa riaffiorare il loro senso di fratellanza, dal momento che decidono di tenerli con sé e di non abbandonare più la tanto amata e odiata casa sul mare.