La mostra, curata dai professori di Architettura del Liceo Artistico Cardarelli Pietro Fragasso e Paolo Manfredini, riguarda una delle opere di Architettura Moderna del nostro territorio che ha rappresentato e rappresenta tutt'oggi significative novità formali e strutturali.
Il progetto nato alla fine degli anni '50 dall'idea dell'arch. prof. Adalberto Libera, sin dall'inizio in stretta collaborazione con l'arch. Cesare Galeazzi e sempre sostenuti dal Vescovo Mons. Giuseppe Stella, sostituì l'ormai anacronistico progetto del '29 Del Giudice-Cadorin; fu subito provocatorio di vivaci dibattiti non solo nel mondo dei progettisti e dei critici d'arte di livello internazionale ma anche tra i semplici cittadini ed il loro modo di intendere la rinascita della Spezia. Ma fu soprattutto grazie al responsabile impegno culturale e professionale di Cesare Galeazzi, curatore - dopo la morte del suo collega - sia del progetto esecutivo che della direzione dei lavori, che l'idea di Adalberto Libera divenne realtà.
Il confronto tra i progetti succedutisi nell'arco di non pochi decenni, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, permette dunque oggi di leggere un'epoca e le sue contraddizioni, ma testimonia anche lo slancio positivo e coraggioso di uomini ed istituzioni verso la società che si stava evolvendo.
L'allestimento della mostra è stato possibile grazie al Museo Diocesano e all'Archivio di Stato spezzini che hanno messo a disposizione i carteggi ed i progetti originali, nonché grazie ai contributi della Curia Diocesana e del Comune della Spezia, tutti riconoscendo il valore storico e l'eccezionalità architettonica del soggetto messo a tema.
La mostra è aperta dal martedì al sabato con orario 17-19 e, su appuntamento (tel. 0187510228), la mattina, fino all'8 giugno.