Un nome, una garanzia: Il Festival Internazionale del Jazz della Spezia quest’anno spegne 50 candeline e lo fa davvero in grande, annoverando come direttore artistico Antonio Ciacca, direttore d’orchestra di fama internazionale, che vanta collaborazioni con Wynton Marsalis, Steve Lacy, Benny Golson, Lee Konitz e tanti altri, oltre ad insegnare in una delle più grandi e famose scuole d’arti e musica al mondo ovvero la Juilliard School di New York.
Il Festival Internazionale del Jazz della Spezia, in programma dal 25 al 29 luglio, si appresta a salpare verso l’America, creando un gemellaggio tra La Spezia e New York con un vero e proprio scambio culturale di artisti che si esibiranno in Italia e in America. Dopo l’edizione estiva infatti è prevista una rassegna dal 10 al 16 ottobre a New York in occasione dell’Italian Jazz Days. Tutto questo è stato possibile grazie all’aggiudicazione di un contributo di 40mila euro che il Comune della Spezia ha ottenuto partecipando al bando SIAE Sillumina 2018.
Vero e proprio vanto spezzino è Leonardo Corradi, musicista dal talento innato che con il suo Organo Hammond ha già fatto il giro del mondo collaborando con i vertici del jazz internazionale, nonostante la sua giovane età; un fiore all’occhiello della nostra terra da tutelare e promuovere come si fa con le opere d’arte. Leonardo sarà uno dei nostri “portabandiera” a New York.
“Martin Luther King è noto per la lotta per i diritti civili degli afroamericani ma era anche un grandissimo appassionato di jazz, tanto che nel '64 venne chiamato ad aprire il Festival Jazz di Berlino e lo fece con un discorso storico (Of The Importance of Jazz). Martin Luther King diceva che il jazz costringeva le persone a venire a patti con le diversità. Ognuno ha le sue radici e le sue idee musicali ma poi bisogna mettersi d’accordo e il jazz ci costringe a dialogare”. con queste splendide quanto efficaci parole si presenta alla stampa Antonio Ciacca, sottolineando come il jazz non sia solo un genere musicale ma molto di più. Colori, vibrazioni, dialoghi che prendono forma quando i jazzisti si ritrovano per suonare assieme dando vita ad un qualcosa di unico, trasversale che attraversa paesi e lingue diverse.
“Mentre la musica pop viene da un unico compositore, il jazz è il prodotto di 10/12 persone che fanno l’opera musicale - prosegue Antonio Ciacca parlando della produzione di una originale suite per jazz orchestra che verrà prodotta proprio da Antonio Ciacca, con la collaborazione di Federico Rampini (noto giornalista di “Repubblica”) dedicata alla memoria di Martin Luther King - Al Festival Jazz della Spezia ci sarà un’orchestra che verrà formata per l’occasione e scriverò una suite dedicata a Martin Luther King. Ci sarà una voce recitante, ovvero quella di Federico Rampini con il quale ho fatto altri spettacoli di questo genere ed è un grande narratore".
"Il titolo del Festival sarà “Americana”. Andremo successivamente a New York, creando un ponte ideale dove porteremo i nostri talenti come Leonardo Corradi che andranno ad interfacciarsi con i grandi maestri. La mia idea di Festival dell’Italian Jazz Days è proprio quella di portare a conoscenza del pubblico l’apporto dei grandi maestri del jazz italoamericano".