Venerdì 23 febbraio alle ore 17 avrà luogo la presentazione del libro di Giorgio Pagano “Sao Tomé e Principe - Diario do centro do mundo” a Genova, al Castello D’Albertis Museo delle Culture del mondo (Corso Dogali, 18).
Dopo il saluto di Maria Camilla De Palma, Direttore del Museo, interverranno l’antropologo e scrittore Marco Aime, il giornalista Alessandro Cassinis, il presidente di Januaforum Alberto Rizzerio e lo scrittore e politico Jean-Leonard Touadì. Sarà presente l’autore.
Alle 17 verrà inaugurata la mostra fotografica connessa al libro, che sarà presentata dal critico Giovanna Riu.
Il libro, edito dalle Edizioni Cinque Terre, contiene il Diario dell’esperienza di Pagano come cooperante nelle isole di Sao Tomé e Principe tra il 2015 e il 2016, il saggio introduttivo “La ‘nostra’ Africa” e i capitoli “Dalla cooperazione tra Comuni al partenariato tra comunità”, “Italia Mediterraneo Africa” e “L’esempio”.
Il libro, che ospita la Prefazione del professor Gian Paolo Calchi Novati e un contributo di Mario Giro, Viceministro agli Affari Esteri, è inoltre un reportage fotografico sulle “isole al centro del mondo”, con 115 immagini.
“L’Africa - scrive Pagano - è sempre più ‘nostra’. Le migrazioni, la globalizzazione e la crisi economica, il terrorismo jihadista: tutto spinge a superare i confini, a rendere permeabili le frontiere, a unire Europa e Africa. L’Europa non può più essere altra rispetto all’Africa, e viceversa: i destini sono interconnessi, il rapporto è e sarà sempre più stretto, tra grandi difficoltà e altrettanto grandi opportunità. Troppe sono le cause comuni che ci interpellano. L’Africa è il nostro grande Sud, l’Europa è il grande Nord dell’Africa...
Il grande obbiettivo, ‘in direzione ostinata e contraria’, è quello di un’Africa che vinca la povertà senza subire le ferite irreversibili dell’invasione ‘sviluppista’. L’idea di ‘una cooperazione per domare il demone dello sviluppo’, che unisca i popoli del Sud e del Nord del mondo, comincia lentamente a farsi strada. Sembra un appello a fare cose impossibili. Eppure se il futuro ci riserva qualcosa di diverso dalla infinita ripetizione dello sviluppo e dei suoi miti qualcosa di questo impossibile non è destinato a rimanere per sempre tale”.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 11 marzo, con lo stesso orario del museo (martedì-ven.10-17/sab. e dom. 10-18; lunedì chiuso). L’iniziativa è organizzata dal Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo e dall’Associazione Januaforum.