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Federica Di Carlo a Tellaro per accendere un faro (Video) In evidenza

di Doris Fresco- Per il sesto appuntamento, Eppur si Muove ci regala un arcobaleno in vetrina.

Federica Di Carlo. Waves - Fourteen ArTellaro, Tellaro 2017

Ha inaugurato il 29 luglio “Waves” la mostra di Federica Di Carlo a cura di Emanuele Riccomi, all’interno della rassegna Eppure Si Muove. Un faro che si è acceso dalla piazzetta di Tellaro, inserendosi nel progetto di Fourteen Art Tellaro e nella lunga ricerca dell’artista romana, incentrata sull'indagine degli equilibri che regolano il funzionamento del mondo e la sua armonia.“Ho visto questo spazio come un contenitore, un luogo da riempire. Durante il sopralluogo sono rimasta molto colpita da Tellaro, che è sul mare, ma non ha un faro”: così Di Carlo commenta il suo lavoro, che sta riscuotendo molto successo e che sarà visitabile ancora per pochi giorni, fino al 24 agosto.

Waves, Tellaro


“Da circa due anni lavoro sulla tematica della luce- prosegue l’artista- concentrandomi sulla problematica del riscaldamento globale. Questa mia ricerca mi ha portato al MIT di Boston, dove ho collaborato con un fisico francese. Da qui nasce l’idea, proposta anche a Tellaro, di riscoprire un concetto interessante che fa parte dell’iconografia da lunghissimo tempo: l’arcobaleno”.

La luce illumina, svela, delinea le forme, rende manifesti i colori, ci permette di guardare, comprendere e interpretare il mondo che ci circonda e può essere percepita anche grazie all'arcobaleno, il fenomeno atmosferico che Di Carlo studia da tempo: “Un fenomeno strano, che ha valenza positiva e salvifica per la sua bellezza, ma che è anche indicatore del riscaldamento globale e quindi è sintomo di qualcosa di importantissimo”.

L’arcobaleno che in queste settimane sta guardando Tellaro è chiuso in uno spazio e lampeggia, come un faro costruito al contrario e che, dando le spalle al mare, illumina la consapevolezza dello spazio che è comunque in continuo- ed intermittente- dialogo con il mare che lo circonda: “Ho deciso di usare un codice preciso e riconoscibile, una luce intermittente che è sistema di comunicazione immediatamente decifrabile per invitare a riflettere su emergenze concrete e incalzanti come il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale alle quali le politiche dei governi più influenti dovrebbero prestare maggiore interesse”.

Foto di copertina: Andrea Luporini 

Video: Artribune

Eppur si Muove, appuntamenti passati: 

Massimo Mazzone/EscuelaModerna/Ateneo Libertario

Sandro Mele

Juan Pablo Macìas

Leonardo Petrucci

Ingmar Alge

 

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