Il titolo non vuole essere irrispettoso verso coloro che hanno sofferto le pene della guerra, anzi, è lo specchio della realtà di quel tempo, il tempo della miseria, della sofferenza, della paura. Pane, come simbolo di quello che mancava sulle tavole degli spezzini, cioè a dire: tutto. Bombe: be’, quelle non mancavano davvero. Fantasia: sono gli stratagemmi che la gente comune escogitava ogni giorno per riuscire a sopravvivere a quella tragedia.
Di questo, della guerra vista dalla parte di chi era sotto le bombe e che ogni giorno doveva fare un altro buco alla cintura, si parlerà venerdì 12 maggio alle 17,30 all’ortobar Il Poggio, nel parco delle Clarisse. L’incontro, nell’ormai tradizionale atmosfera dei quattro amici al bar, rientra nel ciclo I giorni della storia curato dal giornalista Gino Ragnetti.
Il Parco delle Clarisse, a due passi da Via Prione, è facilmente raggiungibile usando i comodissimi ascensori che partono da Via Indipendenza e da Via 20 Settembre.