L’Associazione Culturale Mediterraneo e il Movimento dei Focolari hanno organizzato due incontri, molto partecipati e coinvolgenti, sul tema “Migranti ed emarginati: la sfida dell'accoglienza": al mattino con gli studenti dell’Istituto Chiodo-Einaudi e al pomeriggio all’Urban Center.
Donatella Alfonso e Valentina Evelli, giornaliste di Repubblica, hanno presentato il loro libro “Al di qua del mare. Migranti. La difficile accoglienza. Le esperienze in Liguria”. Nei loro racconti ci sono esperienze positive e meno positive: “A Ventimiglia l’accoglienza della Chiesa e l’impegno dei volontari, ma anche le espulsioni e le morti dei migranti in autostrada… a Genova, in via Caffaro, il quartiere si è diviso… mentre nei piccoli centri c’è stata più solidarietà, come a Campoligure, dove i migranti erano inseriti in un agriturismo a quattro chilometri, e gli abitanti hanno dato vita all’autostop solidale”. Servono, hanno concluso, “corridoi umanitari dall’Africa all’Europa” e, una volta in Italia, “un’accoglienza diffusa in tutti i Comuni e l’inclusione tramite la formazione e il lavoro”.
Roberto Camerini, ammiraglio della Marina Militare, ha raccontato l’esperienza di Mare Nostrum tra ottobre 2013 e ottobre 2014: “Abbiamo fatto non solo assistenza umanitaria e salvataggio in mare, ma anche prevenzione dei naufragi e lotta agli scafisti e ai trafficanti di essere umani… ora tutto questo si fa molto meno… Mare Nostrum costava 10 milioni di euro al mese, ma se avessimo diviso la spesa con gli altri Paesi europei il costo sarebbe stato di 350.000 euro al mese… Dobbiamo fare cooperazione in Africa, i risultati si vedranno tra vent’anni… Nel frattempo dobbiamo salvare vite e accogliere, senza delegare il problema ai dittatori africani, come abbiamo fatto per anni con Gheddafi”.
Silvano Gianti, giornalista di “Città nuova” e operatore sociale, ha presentato il suo libro “Senza diritto di cittadinanza”: “Sono andato a trovare le persone che vivono ai margini, nelle periferie esistenziali, non solo migranti ma anche italiani che hanno perso il lavoro e hanno avuto drammi familiari: chiedono soldi, ma soprattutto di essere ascoltati… Hanno bisogno di cinque minuti del nostro tempo… Con il nostro aiuto possono riscattarsi perché anche il barbone più lercio ha una dignità”.
Testimonianze e storie con un filo conduttore comune, hanno detto Giorgio Pagano per Mediterraneo e Francesca Dal Degan per i Focolari: “Dobbiamo considerare l’altro come noi stessi, farci carico della sua sofferenza e batterci per l’accoglienza, l’inclusione e la lotta alle diseguaglianze, contro ogni spinta a respingere.”