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Valentini al CAMeC: In una settimana la primavera culturale spezzina (Videointervista e Fotogallery) In evidenza

di Gianluca Solinas – Come esimersi, anche data la professione di giornalista che imporrebbe il contrario, dal dare sfogo a proprie impressioni quando la realtà ci coinvolge in prima persona? Come evitare di dare spazio alle emozioni, alle sensazioni, a ciò che accade in una città che da troppo tempo si vanta addirittura della propria base di ignoranza?


Nell'ultima settimana, complici le performance di FISIKO! organizzate e partecipate in giro per la città da Compagnia degli Scarti, Balletto Civile, CasArsa Teatro, la mostra per i vent'anni del Museo Lia, l'apertura di quel "capolavoro" di restauro architettonico e spazio che è l'area Ex-Fitram con la nuova (splendida) biblioteca P.M.Beghi e da ultimo la notevolissima mostra al CAMeC, presentata in anteprima alla stampa stamattina che vede quasi 140 opere dell'artista marchigiano si può, secondo ovviamente il personale parere di chi scrive, parlare di primavera culturale spezzina, non solo perché tutto ciò coincide con la primavera astronomica appena iniziata.


Questo incredibile momento culturale merita una città interessata, appassionata, dedicata all'arte.

Almeno questo è un auspicio per il futuro e per il presente.


La mostra antologica dedicata a Walter Valentini "Il rigore della geometria, le fratture dell'arte" è, sempre a modesto avviso di chi scrive, una delle più belle, importanti, meglio allestite e complete che il Museo di Arte Moderna e Contemporanea abbia mai organizzato.


L'arte del maestro è declinata in varie forme, dalla pittura materica che si evolve nel tempo alla ricerca geometrica che da sempre lo accompagna, alla ricerca grafica, alla cosmologia, alla ricerca sui materiali, sulle tecniche, alla carta, alla scultura.


Vale la pena visitarla (dal 2 aprile al 1 ottobre) cosi come vale la pena visitare il Lia e la nuova biblioteca Beghi al Canaletto (che inaugura domani sabato 1 aprile e non è uno scherzo).


E già che ormai i pareri personali strabordano, colgo l'occasione per insistere su un tema che ritengo molto attuale e di sommo interesse: se la nostra città, come sembra ormai da tempo, vuole diventare attrattiva per il turismo, se il turismo che si preferisce è quello più "elevato" culturalmente, a scapito di quello "di massa" considerato come poco pagante sia perché normalmente mordi e fuggi e quindi poco interessante dal punto di vista delle ricadute economiche sia perché poco sostenibile per definizione, allora è la città stessa che deve crescere intorno alla propria offerta culturale.


Come si può infatti pretendere di divenire un polo attrattivo dal punto di vista culturale, quando poi sono gli stessi cittadini che a malapena sanno dove si svolgono e sono presenti magnifiche iniziative o luoghi che contengono e formano l'arte e la cultura?


In definitiva, visto che l'indirizzo culturale sembra rivolto a far diventare La Spezia una città piccola con grandi aspirazioni, come si può rinunciare ad avere come primi fruitori della cultura proprio gli spezzini?


Il percorso intrapreso dall'amministrazione attuale, in continuità con la visione culturale di Spezia iniziata all'epoca di Rosaia, sembra ormai definitivo.

Una svolta si rende necessaria.

La svolta la possono dare solo i cittadini, che devono partecipare sempre di più, con più entusiasmo e capacità critica, alla rinascita culturale della città.


Musei come quelli spezzini oggi più che mai meriterebbero le code per gli ingressi, non formate da turisti (che verranno di conseguenza) ma da cittadini in fila per primi, curiosi di ammirare la bellezza eccezionale di iniziative, mostre, opere, architetture che devono entrare nel dna cittadino se si vuole che il mondo ne parli con curiosità ed interesse.


E solo così infatti che l'anima culturale della città può crescere. Spezia non è e non deve essere una città di "ignoranti dal gran cuore", deve diventare una città aperta alla bellezza perché la bellezza e la cultura sono da sempre la vera ricchezza dei territori e di questo paese.


Il cuore spezzino non può mettere da parte l'arte e la cultura lasciando che di esse si impadroniscano altre realtà.

Viviamo in una città bella, entriamo nei musei, andiamo alle mostre, partecipiamo alle iniziative sempre più numerosi, il risultato sarà magnifico.


Qui sotto potete scaricare il comunicato ufficiale con la descrizione e tutte le informazioni utili in merito alla mostra "Walter Valentini - Il rigore della geometria, le fratture dell'arte".

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