Marzio sei un autentico tipico baritono lirico verdiano. Hai cantato nei principali teatri nazionali e internazionali, come ti stai preparando a vestire il ruolo di Macbeth nell’opera che andrà in scena il 22 aprile al Teatro Civico della Spezia?
Innanzi tutto grazie per questa intervista e per la stima che hai nei miei confronti.
Si mi dicono di essere l’autentico baritono verdiano, obiettivo che mi sono guadagnato dopo tanto studio tecnico e approfondendo la scrittura verdiana.
Non è la prima volta che interpreti Macbeth, un personaggio complesso e affascinante.
Puoi regalarci qualche anticipazione riguardo questa produzione firmata dal regista Alberto Paloscia?
E’ un’opera che canto spesso e ogni volta trovo qualcosa di nuovo. Sarà una interpretazione vocale e scenica che cercherà di avvicinarsi il più possibile a quello che voleva Verdi. Un compito ambizioso e spero che il pubblico apprezzi il lavoro mio e quello del maestro Paloscia.
Con il maestro Paloscia non è la prima volta che lavoro. Abbiamo fatto un “Rigoletto” a Chiavari ottenendo un grande successo.Spero anche questa volta di trovare qualche cosa di nuovo. Per me ogni volta che si affronta un ruolo anche se già eseguito, è come se fosse la prima volta.
Hai lavorato con grandi direttori come: Abbado, Muti, Gavazzeni, Oren, Arena, Guadagno, Renzetti, Ranzani, Guingal, Pidò, Veronesi, Mercurio, Steinberg, Carminati. Come hanno tracciato la tua carriera artistica
Ognuno di loro mi ha lasciato un ricordo indelebile e ancora oggi cerco di mettere in pratica i consigli musicali che mi hanno dato.
Lancia il tuo invito alla città della Spezia affinchè i numerosi appassionati possano venire vedere il tuo Macbeth
Spero che il pubblico non perda questa occasione per ascoltare un capolavoro verdiano pieno di arie, duetti, concertati che lo coinvolgeranno lasciando tutti con il fiato sospeso.
Sono contento di ritrovare il soprano Stefania Spaggiari che ho tenuto a battesimo al Teatro Romano di Terni al suo debutto di Abigaille nel Nabucco.
Hai un consiglio per i giovani?
Grazie per questa domanda.
Da quattro anni sono direttore artistico del concorso Rubini che quest’anno si svolgerà l’1, 2, e 3 giugno a Romano di Lombardia patria del grande tenore.
Il concorso, fondato da me, vuole portare i giovani a cantare un’opera completa e quest’anno è la volta del Barbiere rossiniano. Prima della recita si fa un master di 5 giorni e li ho avuto modo di confrontarmi con loro.
A Maggio farò un master al teatro verdi di Curtatone. I giovani sono disorientati.
Non hanno le basi del canto e del repertorio da seguire. Tutti cantano tutto senza consapevolezza.
Io ho avuto la fortuna di studiare con la maestra Clotilde Ronchi che mi ha reso consapevole della tecnica belcantista. Ho iniziato i miei studi con la maestra di Bergamo Giuditta Parris e mi sono perfezionato a Bologna.
La maestra (Ronchi) veniva da una famiglia di musicisti e la mamma era la maestra ad esempio, di Ezio Pinza e tutti i celebri cantanti dell’epoca ( Gigli, Caniglia, Bechi ) ecc… chiedevano consigli a lei e la mia maestra era la pianista della scuola della mamma.
Puoi immaginare la levature di questa insegnante.
Oggi non esistono più e io mi sento di poter trasmettere ai giovani quello che ho imparato da lei.
Grazie a lei la mia voce riempie le sale dei teatri da 33 anni oggi cosa molto rara visto le carriere lampo dei cantanti contemporanei. GRAZIE MAESTRA !
Ezia Di Capua - Curatore dell’Associazione Coro Lirico La Spezia e dell’Evento