Le evidenze hanno portato alla luce i resti della chiesa di impianto medievale altrimenti non più visibili e le tracce delle complesse trasformazioni avvenute nell'età moderna e contemporanea.
La chiesa, uno dei pochi residui monumentali del medioevo spezzino ancora visibili, si è classificata al 12esimo posto nel censimento nazionale dei "luoghi del cuore" del F.A.I (Fondo per l'Ambiente Italiano), confermando un accresciuto interesse per le comunità locali per beni che necessitano, oggi piàù che mai di recupero storico, paesaggistico e artistico.
Durante lo scavo sono stati rinvenuti diversi frammenti ceramici tra i quali ceramiche liguri e vasellame da mensa di produzione pisana e savonese, alcuni reperti metallici e una moneta di zecca ad ora mai ritrovata in Liguria.
Abbiamo intervistato il Presidente di Fondazione Carispezia Matteo Melley, Enrica Salvatori dell'Università di Pisa (responsabile scientifico del progetto), Monica Baldassarri, dell'Università di Pisa (coordinamento e realizzazione dell'intervento archeologico), Neva Chiarenza, della Soprintendenza Archeologia e belle Arti della Liguria), Don Luca, parroco della parrocchia di San Michele a Pegazzano.
Le ricerche sono state avviate approfittando del restauro della chiesa che ha permesso di intervenire con scavi e ricerche approfondite, prima di proseguire con le opere di restauro complete, già in parte realizzate per ciò che riguarda la parte affrescata dell'abside.
Nella galleria fotografica l'epigrafe trecentesca che si trova nella parte esterna dell'attuale campanile, alcune ceramiche, la ormai famosa moneta ( proveniente dalla zona viterbese e risalente al 13esimo secolo).