Introdurrà Anna Colombo, Consigliere speciale gruppo S&D al Parlamento europeo; interverranno Hassan Bousetta, docente all'Università di Liegi (UGL), Centro Studi Etnicità e Migrazioni, Nicola Pedde, Direttore del Institute of Global Studies (IGS) di Roma e Direttore della rivista "Geopolitics of the Middle East", Michele Zanzucchi, Direttore di "Città Nuova". I due incontri fanno parte del progetto "Mediterraneo diviso. Prove di dialogo". I temi affrontati sono, per gli organizzatori, il banco di prova per l'Europa e i suoi valori.
Occorre la consapevolezza che l'ondata migratoria in atto non è arrestabile ed è destinata a incidere profondamente sugli equilibri demografici, sui rapporti sociali, sugli assetti politici e sui modelli di cultura dei Paesi europei. Solo questa consapevolezza può essere il punto di partenza di un nuovo, lungimirante, approccio al fenomeno.
Pensare ai modi migliori per governarlo e svilupparne tutte le potenzialità significa apprestarsi ad un mutamento storico, e cominciare a far valere una verità che dovrebbe essere elementare. E cioè che la rivendicazione dei diritti fondamentali di eguaglianza e libertà, di aspirazione alla costruzione di una vita migliore non può riguardare solo alcune popolazioni. Quei diritti o valgono per tutto il popolo-mondo o mancano del fondamento della loro universalità. Questa è la questione di fondo per l'Europa: o saprà governare questo mutamento storico o avanzerà la sua decomposizione.
Il tema dell'Africa è parte centrale della questione delle migrazioni, ed è anch'esso una cartina di tornasole per la sopravvivenza dell'Europa. Tutto spinge a superare i confini, a rendere permeabili le frontiere, a unire Europa e Africa: non solo le migrazioni, anche la globalizzazione e la crisi economica, e così il terrorismo jihadista. L'Europa non può più essere altra rispetto all'Africa, e viceversa: i destini sono interconnessi, il rapporto è e sarà sempre più stretto, tra grandi difficoltà e altrettanto grandi opportunità. Troppe sono le cause comuni che interpellano i due continenti. L'Africa è il grande Sud dell'Europa, l'Europa è il grande Nord dell'Africa. L'Africa non è un groviglio di problemi da cui stare lontani, è una grande occasione. Anche in questo caso la consapevolezza è fondamentale: perché possa nascere quella politica euro-africana di cui c'è urgente bisogno.
I due incontri approfondiranno, infine, il tema del Medio Oriente: altra questione che evidenzia il problema dell'assenza dell'Europa. Un'Europa ininfluente nel conflitto siriano e incapace di contrastare la colonizzazione dei territori palestinesi e di contribuire alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Ma in questo modo non si fa certo diminuire l'incendio che infiamma altre crisi e si lascia che il mondo sia sempre meno governabile.