Ogni anno, il 25 marzo, celebriamo il Dantedì, una giornata speciale dedicata a Dante Alighieri, il padre della lingua italiana. È un'occasione per ricordare non solo il genio di Dante, ma anche l'impatto che ha avuto sulla nostra cultura e sul nostro modo di esprimerci.
Il 25 marzo è il giorno in cui, secondo gli studiosi, inizia il viaggio immaginario di Dante nella Divina Commedia. È la notte in cui il poeta si smarrisce nella famosa "selva oscura", dando il via alla sua straordinaria avventura tra Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Dante non è stato solo un poeta, ma un vero innovatore. Nel Trecento, la letteratura si scriveva quasi esclusivamente in latino, una lingua comprensibile solo a pochi. Dante, invece, scelse il volgare fiorentino, una lingua vicina alla gente, che nel tempo sarebbe diventata la base dell'italiano che parliamo oggi. Grazie a lui, abbiamo parole, espressioni e immagini che ancora fanno parte del nostro modo di comunicare.
Dante non è solo storia, è incredibilmente attuale. Nei suoi versi si parla di amore, giustizia, politica, speranza e crescita personale. I suoi personaggi e le sue storie ci emozionano ancora oggi perché toccano temi universali.