Dopo aver costituito gli archivi Giuseppe Caselli e Gino Bellani, onorandone la memoria con attività di ricerca e mostre insieme agli eredi, così come recentemente avvenuto a ricordo di Francesco Vaccarone di cui è in corso presso la Camera di Commercio della Riviera Ligure alla Spezia la mostra omaggio dal titolo Dall’alba al tramonto, l’associazione culturale Startè non dimentica che nell’anno che sta terminando ricorre il 25° anniversario della scomparsa dell’artista Mauro Fabiani (La Spezia 19/3/1940 – 20/7/1999).
Fabiani è stato uno dei maggiori protagonisti della scena culturale spezzina dagli anni ’60 fino al termine del secolo scorso, tra i principali interpreti della corrente artistica denominata Metaformismo di cui un prestigioso catalogo edito da Giorgio Mondadori, a cura di Giulia Sillato, ha pubblicato alcune importanti opere.
Insieme alla signora Clelia Moggia, moglie dell’artista, che ha accettato con entusiasmo l’idea di dedicare una mostra retrospettiva al lavoro del marito, sabato 25 gennaio 2025, presso lo spazio espositivo di Startè, in piazza Europa 16 alla Spezia, sarà inaugurata la mostra dedicata a Mauro Fabiani dal titolo “Bolle, frecce, sciami e superfici” a cura di Paolo Asti, che resterà aperta fino al 19 marzo data in cui l’artista avrebbe compiuto 85 anni. Le opere esposte, che ripercorreranno tutti i cicli pittorici dell’artista a partire da alcuni ritratti del 1965 e fino ai lavori realizzati sul finire degli anni’90, appartengono ad alcuni collezionisti e alla collezione della signora Moggia.
“Sono felice che Paolo Asti e l’associazione culturale Startè si siano ricordati di questo anniversario e abbiano voluto dedicare una mostra a mio marito, desidero ringraziare con loro anche il signor Rolando Beneforti che di Mauro era un amico, collezionista e sostenitore della sua opera", ha dichiarato la signora Clelia Moggia Fabiani.
“Con questa mostra – dichiara Paolo Asti – rendiamo omaggio a un grande esponente della pittura spezzina la cui opera ha ricevuto premi e consenso in tutto il territorio nazionale. Uno degli autori più innovativi della sua generazione la cui pittura, non solo è capace di dare testimonianza del fervore artistico che ha interessato la nostra città e la Liguria in tutto il secondo novecento, ma di offrire ancora spunti di riflessione e interesse sui movimenti artistici e la sperimentazione praticata in quegli anni grazie al linguaggio espressivo che ne ha caratterizzato l’opera.”
Il lavoro di Mauro Fabiani comincia nel 1964 quando decide di dedicare la sua attività alla pittura, cominciando a esprimersi attraverso autoritratti dipinti ad olio. L’anno successivo partecipa al Premio del Golfo, alla rassegna dei giovani artisti spezzini e lunigianesi, espone alla galleria Il Torretto alla Spezia, dove esporrà ancora nel 1967. Nell’anno successivo, grazie all’amicizia con Tiberio Nicola, si avvicina alle attività del Festival Internazionale del Jazz della Spezia. Negli anni successivi il suo lavoro trova spazio e riconoscimenti di pubblico e critica in numerose mostre e premi, nel 1970 espone alla Galleria 2001 opere ispirate alla musica Jazz, lasciando la pittura figurativa cominciando la serie denominata “Relitti”. Numerose le mostre e i premi tra cui il Città d’Imperia dove vince il primo premio con l’opera Muro. Il 1971 lo vede esporre alla Galleria Triade di Torino con 30 opere polimateriche con collage di stoffe o feltri, brani stampati e offset. Da ricordare come con Francesco Vaccarone, Andrea Michi, Graziano Dagna entra nel Gruppo Minotauro di cui Luciano Baldeschi, collezionista e amatore d’arte, è l’animatore. Sempre con gli artisti del Minotauro espone a Villa Marigola di Lerici durante l’anteprima del Festival Jazz. Sempre nel 1972 partecipa alla IX Biennale d’Arte di Mentone inizia la serie delle Lacerazioni e dei Prigionieri, proseguendo con la produzione di opere denominata dei Relitti. Il 1973 lo vede iniziare la serie I Chiodi che diventerà protagonista di numerose mostre tra cui quella al Gabbiano e Galleria 2001 alla Spezia. Il 1975 vede l’inizio della serie dedicata alle Bolle, alla X Quadriennale di Roma nella sezione dedicata ai giovani artisti espone le opere Superficie con punta, Nascita di una forma e Spine. Negli anni successivi (1976 – 1977 -1978 1979) continua una fervida attività espositiva e parallelamente torna al rapporto con la musica Jazz realizzando a più mani con altri artisti il fondale del palco del Festival Jazz allo stadio Alberto Picco (1978) . Nel 1980 viene assunto dal comune della Spezia come dipendente del settore viabilità e comincia la serie Sciami con cui per tutti gli anni ’80 sarà protagonista di numerose esposizioni collettive e personali. Negli anni ’90 si dedica alla realizzazione di opere di piccolo formato con chiodi, sabbia, bolle e fili. Il comune della Spezia gli dedica un’antologica nel 2003 e nel 2007 la galleria 900 la mostra Metamorfosi.