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Lanciata una petizione: tra le richieste la riqualificazione di Via Biassa e la nomina di un assessore alla Cultura In evidenza

di Massimo Guerra - La raccolta firme è stata avviata da un gruppo di artisti spezzini.

Per restituire dignità al patrimonio artistico e culturale spezzino un gruppo di artisti e cittadini hanno preso carta e penna sottoscrivendo una petizione che sfocerà il prossimo 14 dicembre in un flash mob in centro città.

La protesta nasce dal cuore del cuore della città, quel palazzo torre che insiste su via Biassa, al fianco della chiesa di Santa Maria di piazza Beverini, rara testimonianza della Spezia medievale.

"Intervenire con urgenza e immediatezza su via Biassa a garanzia dei diritti dei residenti, del decoro, della sicurezza e della salubrità dei luoghi, rimuovendo le condizioni di pericolo e degrado con azioni concrete anche di intervento diretto sull'immobile - il medioevale Palazzo Torre - tutelato dalla Sovrintendenza per i beni culturali. Nominare un assessore alla cultura figura essenziale per l promozione del tessuto artistico e culturale cittadino che provveda a farsi carico delle istanze e della valorizzazione degli operatori, dello sviluppo del movimento e della programmazione dell'offerta culturale.  Riposizionare la statua di Sergio Tedoldi davanti al Museo Lia. Destinare uno spazio pubblico agli artisti per promuovere e sviluppare il tessuto artistico locale con spazi per laboratori, esposizioni e manifestazioni culturali. Promuovere la riedizione del Premio Golfo dei Poeti valorizzando la memoria storica e artistica. Valorizzare la storia artistica locale: esempio lampante la chiusura al pubblico dei mosaici futuristi nel Palazzo delle Poste".


Su questi punti si sviluppa l'iniziativa di protesta, promossa dall'avvocato Luca Benedetto che segue dall'inizio le sorti del "palazzo Torre"  ed è il portavoce della protesta che accomuna tra i promotori intellettuali e artisti: Pietro Bellani, Beppe Mecconi, Gloria Giuliano, Cristina Ferrarini, Sergio Tedoldi, Samuele Di Capua, Paolo Cozzani, Condominio via Biassa 99-103, Ekaterina Buscemi, Carmine Botti, Stefano Guercio, Virginia Malteno, Andrea Massalongo, Mauro Manco, Paola Montaldo, Aurora Natale, Nicola Perucca, Paola Repiccioli, Rosanna Rotondi, Lina Rotondi, Nicol Squillaci, Mariagrazia Taddei, Anna Turchiarulo, Salvatore Roccuzzo, Nadia Sergi, Simonetta Colombo, Alberto Carmè.

 

Nella petizione della neonata associazione, i promotori denunciano lo stato di abbandono e disinteresse verso il decoro urbano, il patrimonio artistico, il movimento culturale e associativo della nostra città.
"La Spezia è una città d'arte, di cultura e di storia. Non possiamo permettere che degrado e indifferenza la privino della sua identità. Simbolo del Degrado: Via Biassa e il Patrimonio Medievale. Ne è emblema e simbolo la condizione disastrosa dell'ultimo tratto di carrugio medievale rimasto indenne agli smembramenti urbanistici secolari e alle devastazioni belliche, rappresentato dal tratto di via Biassa tra via Prione e piazza Beverini che oggi versa in condizioni di totale abbandono nonostante le plurime segnalazioni della  comunità di residenti ed esercenti e le richieste di interventi a tutela del decoro, della valorizzazione del patrimonio culturale, della salubrità dei luoghi, della sicurezza.
Manifestazioni di questa condizione disastrata sono la Casa Torre (via Biassa 99), edificio medievale tutelato dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali, oggi lasciato pericolosamente a deteriorarsi tra impalcature arrugginite, umidità e muffe che si espandono agli immobili confinanti, creando danni a residenti ed esercenti, ed il giardino medievale retrostante tale Palazzo che ancora oggi accoglie le antiche mura trecentesche, oggi divenuto un bosco incolto e luogo di abbandono e getto di rifiuti per opera di incivili sempre impuniti. Nell'inerzia della proprietà, il problema è stato portato all'attenzione del Sindaco e della Soprintendenza da parte dei residenti senza che nessun intervento concreto sia stato intrapreso per preservare il decoro urbano, la salubrità, la sicurezza, la dignità e la conservazione di questi luoghi".

 

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