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“Nessuna persona con autismo sarebbe disabile se ne capissimo l'originalità e ne garantissimo l'inclusione" In evidenza

Il messaggio di Paolo Cornaglia Ferraris, presidente Fondazione Aut Aut, per la Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo.

Il 2 aprile ricorre in tutto il mondo la Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo, istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale dell'ONU con l’intento di richiamare l'attenzione dei cittadini sui diritti delle persone nello spettro autistico.
La Fondazione AUT AUT, costituita da Fondazione Carispezia, A.G.A.P.O. Odv e Fondazione Il Domani dell’Autismo nasce il 2017 sul territorio della Spezia con l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro giovani adulti con autismo e di costruire una società più inclusiva ed accogliente.

“Gli individui neurodivergenti, - spiega Paolo Cornaglia Ferraris, presidente della Fondazione Aut Aut- condizione che caratterizza le persone con autismo, hanno un'alta probabilità di vivere male, soprattutto a causa della scarsa consapevolezza sociale sulle loro difficoltà di adattamento funzionale, inclusione, salute mentale e benessere.
Molte persone neurodivergenti potrebbero vivere vite significative ed appaganti, se la consapevolezza della loro diversità fosse universalmente condivisa ed accolta. Sebbene la resilienza delle persone autistiche possa fornire una spiegazione per l'eterogeneità degli esiti osservati in ciascuno di loro, è chiaro a tutti che la pretesa di rendere queste persone "normali" è sbagliata.
Ognuno di noi ha un cervello che funziona diversamente da quello altrui: i modi con cui ciascuno vede, sente, tocca, ragiona e si comporta fanno parte di una individualità irripetibile, totalmente originale. Non si possono normalizzare le impronte digitali attraverso terapie di qualunque tipo: allo stesso modo non si può rendere neurotipico chi è neurodivergente.
Chi si deve sforzare di capire, adattarsi ed accogliere, sono prima di tutto genitori e insegnanti, poi tutti gli altri. Ogni persona con autismo è diversa dalle altre stigmatizzate con lo stesso "disturbo" e diventa disabile per cause soprattutto sociali".

"Nella logica medica - prosegue - l'autismo è una sindrome classificata tra le malattie mentali, ma non è una malattia. L'autistico non va curato con farmaci. Bisogna invece che tutti noi andiamo finalmente oltre lo sguardo medico ed impariamo a capire, interpretare e, soprattutto, accogliere chi fa cose bizzarre, chi ha una menomazione del linguaggio o della sensorialità, chi ragiona utilizzando categorie di pensiero originali. Impegnativo, certo, ma non più difficile rispetto all'imparare a leggere e scrivere in cinese".

"La giornata mondiale dell'autismo serve a ricordare che la neurodivergenza diventa disabilità perché la società medicalizza qualunque anomalia del comportamento, pretendendo di riportarla ad uno standard adeguato. Una cultura basata sull'esclusione dei diversi e la medicalizzazione di ogni peculiarità individuale, persino della timidezza, che pretenderebbe di correggere con pillole ogni stato d'animo, è incapace di evolvere verso la tutela di una migliore qualità di vita per tutti. La giornata di consapevolezza dell'autismo è un apripista verso questa virtuosa direzione. Nessuna persona con autismo sarebbe disabile se ne capissimo l'originalità e, accettandola, ci dessimo da fare per garantire inclusione sociale, autonomia abitativa, dignità di un lavoro adatto”, conclude Paolo Cornaglia.

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