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“L’indispensabile inutilità dell’arte”, a Sarzana torna la Summer School In evidenza

All'interno del progetto previste anche due mostre.

“L’indispensabile inutilità dell’arte”: questo il titolo della terza edizione della Summer School, che si terrà dal 5 al 7 settembre prossimo a Sarzana. Il progetto, presentato da Startè, tra i vincitori della Call for Idea 2024 del Comune di Sarzana, trova nel titolo la provocazione utile a mettere in discussione non solo il mondo dell’arte, ma anche il pensiero di tutti quelli che ritengono le discipline artistiche qualcosa di cui si può fare a meno. Presenti anche quest’anno personalità dell’arte italiana che, con diversi profili, si alterneranno negli incontri e nei talk in programma. La direzione scientifica di questa edizione è affidata a Umberto Croppi.

Saranno due le mostre all’interno del progetto di questa edizione.
La prima, come collaterale della Mostra Nazionale di Antiquariato, sarà una personale dello scultore Roberto Rocchi, curata da Paolo Asti, dal titolo “L’eterno in divenire” già ospitata nel gennaio scorso all’ADI Museum (Museo del Design di Milano) e arricchita di alcune opere “site specific”, realizzate appositamente per le segrete e gli spazi esterni della Fortezza Firmafede.

La seconda, che si inaugurerà durante la Summer School e ospitata anch’essa alla Cittadella, sarà una mostra personale della fotografa Veronica Gaido dal titolo “Gente di Sarzana”. Si tratta di un progetto, ideato da Paolo Asti e la stessa Gadio, dove saranno protagoniste le persone nate a Sarzana o che a Sarzana vivono o lavorano, ritratte gratuitamente nel prossimo fine settimana, da venerdì 28 fino a domenica 30 giugno. Dal materiale realizzato, dopo che i soggetti si saranno presentati specificando perché vivono a Sarzana (ci sono nati, hanno deciso di venirci ad abitare e perché, perché ci lavorano ecc.), sarà compiuta una selezione di immagini che verranno esposte durante la mostra unitamente alle dichiarazioni delle persone ritratte.
Media partner dell’iniziativa sarà Il Giornale dell’Arte, Umberto Allemandi Editore, mensile vero e proprio punto di riferimento per operatori economici e tecnici, appassionati, collezionisti, che quest’anno festeggia il 40° anniversario della sua fondazione. Torna anche per questa edizione anche il Premio “Una vita per l’arte”.
Per partecipare al progetto fotografico occorre prenotarsi contattando l’associazione culturale Startè al numero 0187 875839 o inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. da cui è possibile anche ricevere dettagli per la partecipazione alla Summer School.

Le attività non aperte al pubblico, a differenza delle mostre, saranno a numero chiuso e riservate agli iscritti.

“Per questa edizione – precisa Paolo Asti, presidente di Startè e ideatore della scuola – abbiamo pensato non solo alla realizzazione di due mostre, ma anche a creare un’attività capace di coinvolgere la popolazione e non solo gli appassionati e i cultori dell’arte moderna e tutti coloro che desiderano conoscere molti dei processi connessi alla realizzazione di un evento artistico. La partecipazione infatti è aperta a tutti coloro, giovani e meno giovani, che vogliono affinare il loro approccio al linguaggio dell’arte espresso attraverso pittura, arti plastiche, fotografia, video, giornalismo, cura artistica e manageriale.”

"Ho accettato con grande piacere il ruolo propostomi di direttore scientifico di questa edizione – precisa Umberto Croppi - in quanto ritengo che iniziative come questa contribuiscano in maniera rilevante ad almeno due aspetti della vita culturale del nostro Paese: uno è quello della formazione e dell’affinamento della conoscenza dell’arte contemporanea, l’altro è quello del rafforzamento dei legami di una rete diffusa sul territorio, che può crescere soprattutto attraverso momenti di autoidentificazione. Il tema proposto quest’anno è poi particolarmente stimolante e si presta ad una riflessione che sposta in avanti i confini della comprensione dell’incidenza delle attività creative nella sfera della costruzione della personalità e del contesto sociale".

UMBERTO CROPPI Consulente per la comunicazione e il management culturale, è direttore generale di Federculture, è stato Presidente della Quadriennale di Roma (2019 -2023) e direttore generale della Fondazione Valore Italia.
Dal 2000 al 2005 direttore editoriale e A.D. della casa editrice Vallecchi Spa e direttore artistico della galleria BZF di Firenze. Dal 1996 al 2000 Presidente della casa editrice Officine del Novecento Spa, Firenze. Dal 2015 docente presso il Master “Management, promozione, innovazioni tecnologiche nella gestione dei beni culturali”, Dipartimento di Studi Aziendali, Università di Roma3, inoltre docente a contratto per il corso “Organizzazione degli eventi”, Facoltà di Scienze della Comunicazione, La Sapienza di Roma. Dal maggio 2008 al gennaio 2011 Assessore alle Politiche Culturali, Comunicazione e Moda del Comune di Roma.
Nel 2012, per Newton Compton, ha pubblicato il volume Romanzo comunale. È autore di numerosi saggi, coautore di volumi collettanei, tra i quali: Il pregiudizio universale (Laterza, 2016), Un Maestro a Pietralata (Feltrinelli, 2012), Unicità d’Italia (Marsilio, 2011), Disegno e Design (Marsilio, 2010), (Re)design del territorio (Valore Italia, 2009).

VERONICA GAIDO muove i primi passi nel mondo della fotografia ancora adolescente, affina il suo talento, prima trasferendosi a Milano dove studia all’Istituto Italiano di Fotografia e poi attraverso diverse esperienze nelle più prestigiose scuole di arti visive europee. Nel 2002 tiene la sua prima mostra personale “Sabbie Mobili” curata da Maurizio Vanni, a Forte dei Marmi. Oltre alla fotografia, ha esplorato nuove prospettive, come in occasione della creazione del video per la Fondazione Henraux, presentato alla Triennale di Milano nel 2012, utilizzando un drone per le riprese aeree e fondando una nuova casa di produzione. Nel 2012 intraprende un viaggio tra India e Bangladesh che porta al progetto fotografico “Atman” curato da Enrico Mattei e Roberto Mutti, esposto a Pietrasanta, Milano, Londra e Parigi. Dal 2014 si dedica al progetto “Mogador” interamente realizzato nel porto di Essaouira, in Marocco. Nel 2017, al termine delle lavorazioni, espone con Vito Tongiani a Rabat, Essaouira e Siviglia. Nel maggio 2019, presenta la mostra “Doppio Corpo” curata da Marco Di Capua e Benedetta Donato nei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma. Nel maggio 2021 apre a Venezia alla Casa dei Tre Oci la mostra “Dedalo”, curata da Denis Curti, successivamente esposta anche a Milano nel 2022 alla galleria Still Fotografia. Nel 2023 apre la mostra “Invisible Cities”, curata da Maria Vittoria Baravelli, nel Consolato Generale Italiano di New York e a ottobre al Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta fino al 10 gennaio 2024. Ha realizzato ritratti di personaggi famosi come Joe Bastianich, Andrea Bocelli, Roberto Mancini, Philipe D’Averio e tanti altri artisti, catturando l’essenza e l’unicità di ciascun soggetto attraverso il suo obiettivo. Le sue fotografie rivelano un'intensa capacità di introspezione e una straordinaria sensibilità artistica, che le hanno permesso di distinguersi nel panorama della fotografia contemporanea.

Roberto Rocchi si forma nella città di Carrara dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Attualmente, Ha insegnato nelle Accademie di Napoli, Bologna e Milano dove è stato Direttore della Scuola di Scultura dal 2016 al 2019, attualmente è docente di Scultura presso l‘Accademia di Belle Arti di Carrara. Oltre alle diverse esposizioni in Italia e all’estero, vince nel 1986 il premio per Giovani Artisti Italiani dell’Università Internazionale dell’Arte UIA di Firenze, esponendo a Palazzo Strozzi. Alcune sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada di San Gimignano, Italia, e nel Het Depot Museum di Wageningem Amsterdam, Olanda, dove nel 2012 viene invitato ad inaugurare con una sua personale il nuovo Museo. Nel 2015 è presente per l’arte italiana all’ International Sculpture in Seul, Corea del Sud. Ha tenuto seminari sulla Scultura presso la Governmant Gao Carving, Quyang, Cina e la Taipei National University of the Arts, Taiwan. Le sue opere sono presenti in spazi pubblici e collezioni private. ADI Museum nel 2024 gli ha dedicato una mostra a cura di Paolo Asti dal titolo L’eterno in divenire. Si sono interessati al suo lavoro Lucio Del Gobbo, Daniele Grosso Ferrando, Anna Laghi, Carlo Ludovico Ragghianti, Pier Carlo Santini,Tommaso Paloscia, Antonello Trombadori, Mario De Micheli, Nicola Miceli, Gerard Birkhofer, Mariano Apa, Massimo Bertozzi, Dino Carlesi, Loredana Rea, Floriano De Santi, Claudio Giumelli, Flaminio Gualdoni, Maria Mancini, Valerio Dehò, Claudio Cerritelli, Cristina Muccioli, Paolo Asti, Angelo Crespi.

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